A Vulcano il laghetto termale che per i benefici terapeutici richiamava turisti da ogni parte del mondo da oltre tre anni è sequestrato dalla procura della Repubblica di Barcellona per illeciti edilizi. Adesso isolani e villeggianti si attivano per risolvere la questione. Se ne fa carico il villeggiante ennese Vincenzo Di Bua che da 40 anni frequenta l’isola delle Eolie proprio per le cure termali, «con ottimi benefici per l’organismo». Ha indetto una riunione con il suo gruppo che si terrà sabato 17 settembre alle 17.
«Vogliamo discutere – spiega – per fare il punto della situazione e valutare anche eventuali azioni giudiziarie. Mantenere questa pozza termale ancora chiusa è un danno non indifferente per l’isola. E ci appelliamo anche alla giunta Gullo e al Consiglio comunale».
Nell’isola di Vulcano c’è fermento anche per il comitato «Le Fucine di Efesto», presieduto da Gaia Thoni, che con 500 firme inviate alle autorità preposte ha richiesto la riapertura in sicurezza anche della scalata del cratere. «Abbiamo già avuto un calo turistico di oltre il 30 per cento, non possiamo permetterci ulteriori danni economici per l’economia dell’isola eoliana».
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