Messina, materiali ferrosi non autorizzati vicino alla ditta di trattamento rifiuti: 3 indagati
A Messina gli agenti della polizia ferroviaria, notato che all’esterno del capannone di una ditta che tratta rifiuti speciali erano parcheggiati due autocarri colmi di materiale ferroso, hanno deciso di verificare che quell’attività commerciale fosse in possesso di tutte le autorizzazioni previste. Gli accertamenti hanno evidenziato la mancanza dei registri di carico e scarico, necessari per la movimentazione dei rifiuti e la loro tracciabilità. Così, e la sospensione della licenza all’esercizio dell’attività. I poliziotti hanno sequestrato i due autocarri ed il materiale ferroso trasportato, il tutore legale della ditta è stato indagato per il reato di raccolta, recupero e commercio di rifiuti senza autorizzazione e altre due persone sono state denunciate per favoreggiamento. L'operazione rientra nella decima giornata dell’anno denominata Oro Rosso, dedicata, a livello nazionale, al contrasto del fenomeno dei furti di rame in ambito ferroviario. Il bilancio è di 102 persone controllate, 32 località sensibili ispezionate, 38 operatori Polfer impegnati, 7,2 tonnellate di metalli vari recuperati, di cui 3 di rame. La polizia ferroviaria della Sicilia ha svolto i controlli su strada e in 19 centri di raccolta e trattamento di rifiuti speciali e metallici dislocati, verificando il possesso delle autorizzazioni all’esercizio dell’attività ed al trattamento dei materiali nonché il rispetto delle normative ambientali e la tracciabilità dei materiali trattati. I furti ed il commercio illegale di «oro rosso», spiega la polizia, incidono sia sui bilanci delle aziende che lo subiscono sia sull’utenza a causa dell’interruzione dei servizi (trasporti, elettricità ecc.) che ne deriva. Per questo l’attenzione della Polfer su questa tipologia di reato è sempre alta, tanto che, dall’inizio dell’anno, in tutta la regione, sono stati sequestrati circa 17 tonnellate di materiali speciali, di cui ben 12 tonnellate di rame.