Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Lipari, va in visita per un controllo al cuore e il medico gli salva la vita

Riccardo Cogode

L’ospedale è con pochi medici. Il punto nascite è ancora chiuso, così come la camera iperbarica, si cerca l’ortopedico, a Stromboli anche un pediatra. L’elisoccorso va e viene. Il Papardo a Messina diretto dal liparoto Mario Paino è divenuto “l’ospedale degli eoliani”. Ma alle Eolie esiste anche una “buona sanita’”. Un recentissimo episodio andato a buon fine stigmatizza con forza ed evidenza che nell’arcipelago le competenze professionali, spesso costrette all’angolo, esistono e danno prova di grande efficienza. Bartolo Guarino di anni 66 (il nominativo è pubblicato su autorizzazione e richiesta dello stesso), già affetto da cardiopatia ischemica, circa un mese fa, si recava, su insistenza dei familiari, presso il poliambulatorio di “Villa Salus” a Lipari, per un semplice controllo clinico. Ma al primo approccio il dottor Riccardo Cogode si accorgeva che le condizioni del suo cuore non erano per nulla soddisfacenti. Approfondiva l’indagine con un esame ecocardiografico e riscontrava una grave patologia valvolare non evidente ai precedenti controlli. Con tempestività indirizzava in tempi brevi il paziente alla cardiologia del “Papardo” di Messina assicurandolo alla competenza della collega Maria Paola Trifirò per un’indagine più specifica. La stessa ne confermava la gravità e, in accordo con Cogode consultavano il cardiochirurgo Francesco Patanè che sottoponeva in tempi brevi il Guarino ad un delicato intervento riparativo restituendolo al proprio domicilio dopo aver corso il rischio di non essere più tra noi. Dottor Cogode cosa è successo di così grave per intervenire con tale urgenza? Il signor Guarino aveva subito la rottura di una corda tendinea che sottende alla funzionalità della valvola mitrale. Era necessario agire d’urgenza per evitare conseguenza irreversibili. Ma è possibile che il paziente non accusasse sintomi? In realtà non è così. Lui sottovalutava una difficoltà respiratoria in occasione di sforzi anche lievi. La fortuna volle che, grazie all’insistenza della moglie, acconsentì di farsi visitare presso il Poliambulatorio di Villa Salus che quel giorno risultava aperto. Con ogni probabilità l’evento non datava da parecchio tempo e non si erano create ancora le condizioni per un grave scompenso. Ma come si è accorto di questa anomalia? E’ bastato appoggiare il fonendoscopio sul torace. Conoscendo il soggetto mi sono accorto di un rumore (soffio sistolico) che non avevo rilevato in precedenza. La conferma del danno venne poi dall’esame ecocardiografico eseguito nella stessa sede e da quello transesofageo praticato dalla dott.ssa Trifirò in Ospedale. Cosa sarebbe successo se il paziente non fosse venuto a visita? La rottura di una corda tendinea è un evento grave causato da fatti degenerativi, infiammatori o ischemici la cui evoluzione è l’insufficienza mitralica e l’edema polmonare acuto. L’intervento è stato quindi salvavita? Direi proprio di si e ciò gratifica moltissimo noi sanitari spesso chiamati in causa per eventi di presunta malasanità. Non è la prima volta che si verificano casi di salvataggi in extremis su quest’isola. No, non è la prima volta , ma ciò che impressiona non deve essere l’evento o la procedura applicata. Ciò rappresenta la normalità e non dipende da particolari meriti professionali. L’aspetto incredibile è che i “salvataggi” di cui parla sono stati sempre casuali, concatenati al succedersi di condizioni favorevoli. Questo mette in discussione il problema dell’assistenza sanitaria? La prego. Preferirei non toccare questo argomento del quale più volte mi sono occupato. Non credo sia questa la sede. Mi limito soltanto a rimarcare che questi episodi danno contezza di quanto sia importante la prevenzione e spiegano il perchè di alcuni decessi improvvisi o inspiegabili. Solo qualche giorno su iniziativa della Casa di Cura Villa Salus, da un interessante incontro con i medici di base del territorio, sono emersi dati inequivocabili sulla gravità e l’incidenza di alcune patologie spesso sottostimate o sottovalutate. I sanitari del territorio hanno manifestato grande sensibilità e disponibilità a collaborare con gli specialisti ma, a mio avviso, i rapporti devono intensificarsi organizzandosi con una rete di contatti che renda rapida ed effciente la collaborazione. Solo così i risultati saranno tangibili.(Notiziarioeolie.it)

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