La polizia stradale è al lavoro per ricostruire la dinamica certa del tragico incidente avvenuto ieri - 26 novembre - intorno alle dieci, al km 37 dell’autostrada A20 Palermo- Messina. A perdere la vita in pochi secondi, il 47enne Calogero Giglio, che si faceva chiamare Lillo, di Barcellona Pozzo di Gotto. L’uomo viaggiava in direzione Messina. All’altezza dello svincolo di Milazzo avrebbe perso il controllo della sua vettura, una Lancia Y, finendo la sua corsa contro il guard-rail. La violenza dell’impatto non ha lasciato scampo al conducente, che viaggiava da solo ed è morto sul colpo.
Inutili i soccorsi prestati dai sanitari del 118 intervenuti subito dopo la segnalazione giunta alla sala operativa unica della Polstrada di Catania, che ha allertato i colleghi della sezione Boccetta. Secondo i primi rilievi condotti dagli agenti della Sottosezione infortunistica non ci sarebbero altri mezzi coinvolti. L’incidente sarebbe stato causato dalla combinazione di due variabili, l’asfalto bagnato per la pioggia e la velocità che non avrebbe consentito di ridurre la violenza dello schianto. Ipotesi che saranno verificate nelle prossime ore dagli investigatori, ieri impegnati a lungo per effettuare tutti gli accertamenti tecnici necessari anche a stabilire le condizioni di sicurezza della strada.
Per consentire i sopralluoghi degli inquirenti, i flussi di traffico provenienti da Palermo verso Messina, sono stati deviati per qualche ora verso l’uscita dello svincolo di Milazzo. Il Cas ha disposto la chiusura temporanea del tratto fino allo svincolo di Rometta che ha riaperto dopo circa due ore. Sul posto le squadre del servizio di sorveglianza e assistenza di autostrade siciliane.
La tragica notizia ha è arrivata subito a Barcellona, dove Lillo, impiegato da anni in un supermercato, era molto conosciuto e apprezzato. Un uomo di compagnia, che rispettava colleghi e amici, i quali ora lo piangono assieme alla moglie e alla famiglia, già toccata dalla morte di Dario, il fratello più piccolo di Lillo, che in passato era stato vittima di un incidente a soli vent’anni.
Una coincidenza beffarda alla vigilia della giornata mondiale ed europea in memoria delle vittime stradali che sarà celebrata oggi. La presidente Pina Cassaniti Mastrojeni dell’Aifvs, associazione italiana familiari vittime della strada afferma: «Anche questa è una pandemia ma che rispetto al Covid, viene trattata con meno rigore come se fosse un fatto privato. Il programma europeo indica la sicurezza stradale una responsabilità condivisa. Pertanto ciascuno è chiamato a fare la sua parte per fermare una strage che ancora oggi conta nove vittime e più di seicento feriti al giorno».
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