Dal decano degli abitanti Mario Lo Schiavo, 80 anni, di Ginostra, il piccolo villaggio di Stromboli, raggiungibile solamente dal mare con 40 isolani tra veraci e colonia di tedeschi, letterina di Natale al sindaco Riccardo Lo Schiavo. “Nel nostro territorio - esordisce - faccio sinteticamente e semplicemente presente che: sal 2013 ad oggi non sono stati ultimati i lavori di messa in sicurezza del pontile! Non sono iniziati i lavori sempre relativi al pontile finanziati dalla Giunta Musumeci. I lavori di messa in sicurezza del costone sono praticamente fermi e quel poco che è stato fatto è già stato spazzato via alla prima mareggiata. Il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti risulta sempre carente e i cassonetti continuano a restare collocati nel posto più assurdo a dare un nauseabondo benvenuto a chi sbarca a Ginostra”. “Inoltre – prosegue – faccio riferimento a “molteplici lamentele da parte della popolazione locale” relativamente al “sorvolo degli elicotteri” per il trasporto di materiali nei cantieri edilizi presenti nella frazione. Io vivo ininterrottamente a Ginostra da oltre ottant’anni, non ho nulla in contrario all’utilizzo dell’elicottero! Ritengo anzi che rappresenti un utile, e talvolta insostituibile, mezzo per il trasporto di materiali di ogni tipo nelle zone più lontane o addirittura altrimenti inaccessibili del paese: peraltro, chi a Ginostra non ha usufruito del servizio elicottero? Mi stranisce inoltre il fatto che la cosiddetta “popolazione locale” non manifesti pubblicamente, al mio pari, le proprie lamentele, per l’utilizzo continuo, indiscriminato, e dagli effetti devastanti in termini di rumore e inquinamento acustico delle motocarriole - e non quello di aggiungere problemi a problemi nonché di creare inutili tensioni in una piccola comunità quale è Ginostra”. “Signor sindaco – conclude Mario Lo Schiavo, già portavoce di Ginostra - certo l’eredità da Lei ricevuta è oltremodo pesante, ma ho piena fiducia nella sua persona e nel suo impegno e sono certo che troverà una soluzione concreta a queste pressanti problematiche che soffocano la nostra amata terra”. La lettera si chiude con gli auguri di Natale.