Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Condannata a Patti la veggente che dice di vedere la Madonna di Trevignano

Il collegio giudicante del tribunale di Patti, nel Messinese, ha condannato in primo grado Gisella Cardia, 53 anni, la veggente di origini siciliane (viveva tra Patti e Capo d’Orlando) e che da cinque anni sostiene di parlare con la Madonna di Trevignano, a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, pena sospesa. Il collegio giudicante presieduto dal dottore Mario Sanperi , giudici a latere Maria Teresa Gullino e Edoardo Zadenteschi hanno inoltre condannato a 5 anni di reclusione, Gaetano Caleca e Rosanna Giacalone , a 2 anni di reclusione, pena sospesa oltre alla veggente anche Rolando Bencini. Il procedimento è scaturito dal fallimento della “Caleca Italia“, con sede a Patti, impegnata nel settore della produzione e commercializzazione di manufatti in ceramica. La donna dopo un percorso lavorativo da imprenditrice si è reinventata, e così ha cambiato anche "identità": da Maria Giuseppa Scarpulla, è diventata appunto Gisella (che sarebbe il diminutivo di Maria Giuseppa) Cardia (che arriva dal cognome del marito Gianni Cardia). La donna era riuscita a convincere migliaia di persone a radunarsi intorno alla statua della Madonna di Trevignano, il piccolo Comune laziale sul lago di Bracciano, per vedere la statua piangere sangue. La veggente ha creato anche un'associazione alla quale i seguaci possono iscriversi previo pagamento di una tariffa minima di 50 euro. L'inizio della vicenda giudiziaria risale al 21 febbraio 2013, a quando cioè Gisella non esisteva ancora perché era (ancra) l'imprenditrice Maria Giuseppa Scarpulla. Secondo l'accusa, la società della donna, la Majolica italiana, avrebbe stipulato con Giacalone, amministratore unico e liquidatore della società Ceramiche del Tirreno srl, insieme a Caleca, l'amministratore di fatto dell’azienda, un contratto d'affitto per un canone da 108mila euro l'anno, canone ritenuto incongruo e che avrebbe determinato il fallimento della società. Adesso anche le lacrime della Madonna di Trevignano sono sotto la lente d’ingrandimento della Chiesa , sfociando in una vera e propria indagine per accertarne la veridicità . Sarà istituita infatti una commissione diocesana per una indagine previa della Chiesa. Ad annunciarlo è il vescovo di Civita Castellana Marco Salvi: "Sto avviando un'indagine previa - dice  - lo scopo è far piena luce sul fenomeno".

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