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Scoperto a Vulcano  un batterio che pulisce velocemente l'atmosfera

A Vulcano è stato scoperto un batterio che divora “in modo incredibilmente rapido” le particelle di CO2 che in tempi veloci ripulisce l’atmosfera.
La scoperta – come rivela il sito ilmessaggero.it – è stata fatta da un team di esperti guidato da Braden Tierney, della Harvard Medical School, e finanziato dall'azienda statunitense "Seed Health", nota per lo sviluppo di probiotici.

Proprio ai laboratori della famosa università bostoniana gli esperti hanno inviato un campione di questi cianobatteri e oltreoceano hanno confermato che i microbi eolici crescevano molto più velocemente dei loro simili. Il particolare microbo, appartenente alla famiglia dei "cianobatteri", è stato osservato per la prima volta da alcuni scienziati americani, nello scorso mese di settembre, in una sorgente termale di origine vulcanica presente nell'isola delle Eolie.

“Esistono microbi che "mangiano" le particelle di anidride carbonica (CO2) – sostengono gli scienziati americani - per poi trasformarla in "biomasse", ovvero materiali organici naturali che possono essere usati come fonte di energia pulita”.

Nell’isola eoliana difatti alcuni scienziati americani hanno notato che uno di questi organismi riusciva compiere il processo «in modo sorprendentemente rapido».
“Si tratta di un particolare tipo di microbo – spiegano - appartenente al gruppo dei "cianobatteri", organismi unicelllulari fotosintetici che vivono soprattutto in ambienti acquatici”.
Proprio in una sorgente termale di origine vulcanica, straricca di anidride carbonica, i ricercatori statunitensi hanno osservato il batterio nativo delle Eolie estrarre il carbonio dalle molecole di CO2 a un ritmo da record, superiore a quello di qualunque altro cianobatterio classificato finora.
“Potrebbe non essere un caso – aggiungono - che il rinvenimento di questo particolare microbo abbia avuto luogo nei dintorni di un vulcano circondato dall'acqua. L'attività vulcanica infatti produce, tra gli altri gas, anche enormi quantità di anidride carbonica: in base a uno studio dell'Unione Geofisica Americana, la mole di CO2 emessa dai vulcani in un anno oscilla tra le 100 e le 500 milioni di tonnellate. Il vulcano più inquinante del mondo è l'Etna, che da solo contribuisce al 10% delle emissioni globali provenienti da attività di origine vulcanica (oltre 9mila tonnellate di C02 al giorno)”.
E ritengono che “è possibile dunque - anche se non ancora dimostrato - che i bacini d'acqua ricca di CO2 vicini all'Isola di Vulcano abbiano in qualche modo stimolato il proliferare di cianobatteri con capacità di fotosintesi superiori alla media”.
Secondo Tierney e colleghi, inoltre, “il nuovo microbo delle Eolie aveva un'altra proprietà insolita: scendeva più in profondità nell'acqua, cosa che poteva aiutarlo ad assorbire maggiori quantità di CO2”.
A febbraio, il team guidato da Tierney ha anche esplorato sorgenti termali nelle Rocky Mountains del Colorado, negli Stati Uniti, dove i livelli di CO2 sono ancora più alti. Questi risultati sono ancora in fase di analisi.

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