Messina piange la scomparsa di monsignor Vincenzo D'Arrigo. Questa mattina all'alba è arrivata la notizia che ha provocato dolore e sgomento in tutta la diocesi, tra i parrocchiani, tra i suoi ex studenti, tra i messinesi che negli anni hanno conosciuto la sua grande umanità, la sua misericordia.
Per la città è stato un simbolo, un esempio spirituale, docente per decenni al liceo artistico Basile, ha legato il suo nome alla parrocchia dell'Annunziata che ha guidato per oltre 50 anni e che ha lasciato nel 2019 insieme alla carica di cappellano della Vara e di presidente del Comitato. Quel «Viva Maria» che gridava a gran voce, resterà nel cuore e nella memoria di tutti i messinesi. I funerali saranno celebrate giovedì 11 maggio alle 16 in Cattedrale.
Chi era monsignor Vincenzo D'Arrigo
Monsignor Vincenzo D'Arrigo fu ordinato sacerdote nel 1957, a soli 27 anni, dall'arcivescovo Angelo Paino. Per un breve periodo fu vice parroco a San Pier Niceto e poi a Santa Caterina, il 10 ottobre 1965 divenne parroco della Maria Santissima Annunziata, parrocchia di cui divenne preso un simbolo, oltre che punto di riferimento nel quartiere. Ma estese ben presto il suo impegno a tutta la città. Si ricordano le sue battaglie per lo sbaraccamento di villaggio Matteotti a partire dal 1977, quelle contro il trasferimento nel 2009 dell'istituto d'arte Ernesto Basile, di cui fu docente, schierandosi al fianco degli studenti. Si prodigò dopo la tragedia dell'alluvione che colpì l'Annunziata, fu in prima linea per dare aiuto ai bisognosi, a chi chiedeva assistenza e accoglienza.
Nel 2005 fu nominato da papa Benedetto XVI cappellano di Sua Santità e nel 2014 entrò a far parte del Capitolo protometropolitano della Cattedrale come canonico.
Tra i messaggi di cordoglio su Facebook anche quello del Gruppo storico della Vara di Messina. «Vincenzo D'Arrigo storico cappellano della Vara, la nostra dolce Madre Assunta lo accolga in cielo tra le sue braccia amorevoli». E poi tanti post con il ricordo dei fedeli e di chi lo ha conosciuto. «Addio padre D'Arrigo, con te se ne va veramente un pezzo di storia messinese, l'Annunziata non avrà più lo stesso sapore e i ricordi resteranno indelebili nei cuori di chi ti ha seguito con passione e fede, con la tua forte voce e il carisma che trasmettevi», scrive Giò Furfaro. «Se ne va un pezzo di messinesità», commenta Rachele Gerace.
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