Depositata al tribunale di Messina una perizia che farebbe emergere le responsabilità del pronto soccorso dell'ospedale di Lipari per la morte di Lorenza Famularo. A pronunciarsi è il collegio dei consulenti tecnici d’ufficio nominati dal giudice Marina Moleti nell'ambito del giudizio civile in corso al tribunale di Messina. Lorenza aveva 21 anni quando perse la vita, il caso risale all'agosto del 2020.
Nella relazione conclusiva dei periti Gaetano Signoriello e Giovanni Crisafulli si puntualizza che «in caso di ricovero, dapprima in pronto soccorso e poi eventualmente in reparto, non è escludibile, anzi è probabile, che nonostante le confermate difficoltà diagnostiche proprie della “anomala” sintomatologia si potesse iniziare un protocollo diagnostico, pervenire ad una esatta diagnosi e procedere ai giusti provvedimenti terapeutici che avrebbero salvato la vita alla paziente, con probabilità sufficientemente elevate».
Lorenza Famularo, come hanno sempre riferito i familiari, si presentò al pronto soccorso dell’ospedale di Lipari e le fu consigliato di andare da un'altra parte. «Questa circostanza - come è stato scritto nella relazione - ha rappresentato il primum movens (causa prima) di eventi concatenati, definibili “a cascata” o “a fontana”, che hanno portato alla morte della ragazza». L'avvocato Vincenzo La Cava, che con i colleghi Nunzio Rosso e Francesco Saya rappresenta i familiari, annuncia altri passi. «Terminato il giudizio civile ed accertate tutte le responsabilità, procederemo anche in sede penale al fine di rendere giustizia a Lorenza», dice.
L'inchiesta è diventata di competenza della procura generale di Messina. Lo ha già deciso il giudice Antonino Orifici dopo che il procuratore generale aveva avocato il fascicolo e revocato la richiesta di archiviazione. La ragazza morì con ogni probabilità a seguito di un'embolia. Poco dopo la morte di Lorenza Famularo, a Lipari, per verifiche all'ospedale, arrivarono gli ispettori del ministero della Salute e una commissione regionale. La gente scese in piazza in massa per richiedere migliori strutture sanitarie.
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