E' morta il 2 ottobre dopo tre interventi chirurgici all’ospedale Papardo di Messina. Un calvario iniziato i primi di settembre e che si è concluso con il decesso di Silvana Bellirè, 80 anni, per la quale i figli chiedono adesso giustizia. La donna era stata ricoverata d'urgenza per un problema all’addome: le era stato riscontrato un rigonfiamento all'altezza dell'ombelico ed era stata effettuata una tac. In seguito ai risultati, i medici avevano deciso di ricoverarla e operarla il pomeriggio stesso. Dopo l'intervento hanno riferito ai figli di avere rilevato una "strozzatura” e per evitare di mettere una sacca esterna, era stato effettuato un taglio e un successivo ricongiungimento dei due margini della parte tagliata. Poco prima delle dimissioni, però, la donna era stata sottoposta a un'altra tac di controllo da cui sarebbe emersa una infezione che aveva provocato danni al colon. E' quindi stato necessario un nuovo intervento chirurgico per la collocazione di una sacca esterna. Ma non finisce qui, perché Bellirè sarebbe dovuta tornare in sala operatoria alcuni giorni dopo: "Doveva essere richiusa una ferita all'interno della quale era stata inserita una spugna" hanno raccontato i figli. Ma le condizioni dell'ottantenne nel frattempo sono peggiorate, fino a precipitare. I figli, che hanno seguito passo dopo passo il calvario della madre, hanno molti dubbi su ciò che è accaduto in ospedale e hanno denunciato tutto ai carabinieri. La procura ha aperto un'inchiesta, disponendo anche l'autopsia. Soltanto dopo l'esame la salma sarà restituita alla famiglia per la celebrazione dei funerali.