Il medico morto sulla Messina-Palermo, polemiche sulla manutenzione: "Accertare le responsabilità"
"Siamo sconvolti per il tragico incidente stradale in cui ha perso la vita il nostro concittadino, il dottore Francesco Vincenzo Maniaci, di soli 43 anni. Ci uniamo al dolore dei familiari per questo triste evento che ha lasciato attonita un'intera comunità. Fa tanta rabbia morire in questo modo, per una tragica fatalità, siamo costernati. Parliamo di una persona conosciuta e amata, come la sua famiglia. Il papà, primario di Chirurgia, la mamma insegnante. Persone davvero perbene. Sì, fa davvero rabbia morire per una questione di attimi". Sono le parole del sindaco di Sant'Agata di Militello, Bruno Mancuso, dopo la tragedia avvenuta sull'autostrada A20 Messina-Palermo, tra gli svincoli di Campofelice di Roccella e Cefalù. Il medico è stato travolto dal crollo di un albero e la sua auto è poi finita contro il guardrail: per lui non c'è stato scampo. Una notizia che ha gettato l'intera comunità nello sconforto. Francesco Vincenzo Maniaci era molto conosciuto, proprio come il padre, medico chirurgo molto apprezzato e in pensione dal 2017. Era un medico legale a contratto che lavorava all’Inps di Trapani, era partito alla 5 da Sant'Agata di Militello, il suo paese, per raggiungere il posto di lavoro distante 240 chilometri. Il medico, che era anche specialista ambulatoriale all’Asp 5 di Messina, viene descritto come un professionista che amava profondamente il proprio lavoro. "Eri disposto a fare tanti sacrifici - scrive l'amico Giovanni - dedicavi anima e cuore a ciò che facevi. Non è giusto morire così, è terribile e indescrivibilmente triste. Ciao Francesco". Dolore, rabbia, ma anche tanti dubbi. Soprattutto sulla manutenzione del tratto autostradale in cui si è verificata la tragedia. Sulla vicenda il deputato regionale di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera, ha presentato un’interrogazione all’Ars. "Ho mandato una lettera ai vertici di autostrade e ho presentato un’interrogazione all’assessore alle infrastrutture - spiega il parlamentare - per verificare se vi siano state eventuali inadempienze. Se qualcuno ha sbagliato paghi, perché non si può morire così". Un aspetto su cui anche il Codacons vuole vederci chiaro, annunciando un esposto in procura. "Si tratta di un episodio gravissimo che avrebbe potuto determinare conseguenze anche peggiori - sottolinea il presidente regionale, Giovanni Petrone - ci chiediamo cosa sarebbe accaduto se l’albero fosse caduto su un bus carico di passeggeri, o se avesse provocato incidenti a catena sulla tratta. Occorre ora accertare le responsabilità legate all’episodio”. Il 3 luglio dello scorso anno sull'autostrada Catania-Messina, sempre gestita dal Cas, era avvenuto un caso simile, ma in quell'occasione gli automobilisti in transito erano riusciti per un soffio ad evitare l’impatto con l’albero, caduto sulla carreggiata.