La procura di Messina ha aperto un fascicolo di indagine sulla vicenda dei rimborsi all’ex rettore dell’università Salvatore Cuzzocrea. Sono stati già acquisiti numerosi atti e documenti da parte della guardia di finanza che ha la delega delle indagini. L’ipotesi sarebbe di abuso d’ufficio.
A sollevare la questione era stato Paolo Todaro, componente del Senato accademico e segretario della Gilda università che aveva acceso i riflettori sui rimborsi fino a due milioni di euro, tra il 2019 e il 2023 a favore del rettore dell’università di Messina Salvatore Cuzzocrea. Todaro aveva chiesto una verifica su rimborsi per 2.217.844 euro. Aveva scritto alla procura regionale della Corte dei Conti di Sicilia, all’Autorità nazionale anticorruzione e alla procura di Messina.
Todaro sarebbe stato sentito come persona informata sui fatti. La vicenda lo scorso 9 ottobre aveva portato alle dimissioni anticipate del rettore, il cui mandato scadeva in primavera aprendo di fatto la campagna elettorale per l’elezione della nuova guida dell’università previste per novembre.
Cuzzocrea si era difeso dalle accuse, parlando non solo di una «macchina del fango» ma anche di un piano partito da lontano, con un solo obiettivo: far cadere il rettore. Quando si è dimesso, ha fatto riferimento ad una sorta di complotto, tutto interno all’università di Messina, del quale l’ex rettore si sente vittima. Una narrazione messa nero su bianco nella lettera trasmessa alla Crui, la Conferenza dei rettori italiani, della quale Cuzzocrea era presidente dal dicembre scorso e dalla quale, come logica conseguenza, è decaduto.
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