«Da sette mesi a Filicudi attendo la sedia per mio padre disabile (…). L’Sos lo lancia Graziella Bonica, professoressa alla scuola media e già presidente della circoscrizione. «Abbiamo chiamato - racconta - l'ufficio che all’Asp si occupa di ausili per disabili, ad inizio settimana, per capire che fine avesse fatto la sedia che attendiamo da luglio 2023, mese in cui (il nostro medico curante e io per il proprio congiunto) ne abbiamo fatto richiesta. In primis, mi avevano detto di richiamare dopo circa 20 minuti, (inutile dire che avevamo le linee telefoniche mal funzionanti per il maltempo) ed erano tutti occupati. Alle mie vivaci rimostranze, mi dicono di attendere e mi passano subito qualcuno. Parlo con la stessa persona che in dicembre, mi aveva fatto inviare, per la terza volta, i documenti e la richiesta già spedita ad altro impiegato, nel mese di novembre».
«Mi viene riferito - puntualizza - che avrebbero cercato nella posta e che mi avrebbero fatto sapere. Poiché siamo a metà gennaio e il mio congiunto disabile grave e non deambulante, ha diritto all'ausilio richiesto e visto quanto ho speso per trasportarlo fuori dall'isola e presso i vari ospedali e medici, avrei potuto comprarne dieci di sedie. Mi domando: gli anziani che vivono alle isole minori, quanti disagi devono subire, oltre quelli canonici? Gli uffici di Lipari che pure dovrebbero contribuire ad "aiutare" i cittadini, a vedersi riconosciuti quei pochi diritti che le leggi attribuiscono agli italiani, quanto tempo impiegano ad evadere le richieste sacrosante dei malati isolani?». E conclude: «A chi bisogna rivolgersi per avere udienza e ciò che ci spetta? Siamo abituati al disagio, ma sette mesi, per avere una sedia per disabili, ci sembrano veramente tanti. Le isole minori, sono ancora, territorio italiano, vorrei che a Lipari lo ricordassero».
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