È stata rinvenuta da Chiara Marturano e Francesco Trifirò nei pressi della vecchia stazione. In collaborazione con la polizia locale della città di Milazzo, in particolare con l’agente Angela Ciarrotta, è scattata la mobilitazione per recuperarla.
«Non si capisce perché stia male – dice Carmelo Isgrò, biologo e direttore del MuMa museo del mare - certamente è magra e disorientata ma fortunatamente non presenta rotture alle ali, forse è intossicata. Ora saranno i veterinari del Centro Recupero Fauna Selvatica "Stretto di Messina" a prendersene cura. Un grazie particolare va a Chiara e Francesco che l’hanno custodita fino al tempestivo arrivo dello staff del MuMa Museo del Mare Milazzo, Adele Schittone, Giancarlo Torre, Antonio Torre ed al comando della polizia locale per la grande sensibilità che dimostra sempre nei riguardi degli animali in difficoltà».
Ha una forma compatta, la specie misura 57 cm di lunghezza e presenta ali ampie e arrotondate, la cui apertura può raggiungere i 130 cm. La Poiana è un ottimo predatore: anche se vive in ambienti boschivi, solitamente caccia in territori aperti, e si nutre prevalentemente di piccoli mammiferi. La specie è inoltre necrofaga (si nutre cioè di carogne di altri animali). Osservandola in volo si nota un profilo frontale a forma di V aperta, delineato dalla testa incassata tra le spalle e dalle ali aperte, leggermente rialzate rispetto al resto del corpo.
È un rapace che vive soprattutto in aree europee, ma la specie si può avvistare anche in Asia, nonostante eviti in generale ambienti eccessivamente freddi. Frequenta abitualmente ambienti semi-boscati dove si alternano zone dalla vegetazione prevalentemente erbacea – in cui cacciare – a zone dalla vegetazione arborea dominante, adatte per collocare i nidi. Le campagne alberate sono habitat particolarmente favorevoli. La Poiana inoltre si adatta meglio di altri rapaci alle trasformazioni ambientali di origine antropica, potendo nidificare anche su alberi isolati circondati da ambienti agricoli tradizionali.
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