Al tribunale di Barcellona l'udienza per il laghetto termale è stata rinviata al 16 maggio prossimo su richiesta dell'avvocato Saro Venuto che rappresenta la società Geoterme che lo ha gestito in questi anni. L'obiettivo è verificare nel mentre come sono stati eseguiti i lavori per il ripristino dei luoghi. Ricognizione degli addetti ai lavori, per una prima verifica.
La richiesta del legale della Geoterme, è stata fatta di comune accordo con la società. I lavori sono stati ultimati il 20 marzo scorso e l’esecuzione va accertata e verificata nel rispetto dell’ordinanza di demolizione emessa dal Comune di Lipari e nel rispetto dei confini disegnati dai periti del gup. Successivamente gli isolani sperano che la procura di Barcellona possa concedere il dissequestro della pozza dei fanghi che era avvenuto proprio per i lavori eseguiti senza autorizzazioni.
Nell'isola per i benefici a livello turistico c'è grande attesa e nel mentre a maggio riapriranno le piscine geotermiche della famiglia Marotta di Palermo che erano chiuse da alcuni anni.
«Ora – dice Maurizio Vulcano, operatore economico e portavoce degli abitanti - dobbiamo sperare alla più celere riapertura. L'isola di Vulcano ha bisogno di una boccata di ossigeno dopo tutto quello che abbiamo passato. Che la riapertura dei fanghi sia da sprono per nuove iniziative, culturali, culinarie, abbellimento e cura del decoro urbano. Ora rimbocchiamoci le maniche per affrontare una nuova e brillante stagione turistica».
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