Una tartaruga marina caretta caretta di circa 40 chili, in stato di decomposizione, è stata ritrovata lungo il litorale di Furnari, nel Messinese, davanti al Tindari Village Camping. A segnalarne la presenza, è stato il proprietario della struttura turistica che ha avvertito la capitaneria di porto di Milazzo. Chiesto l’intervento dell’istituto zooprofilattico sperimentale di Sicilia.
Il recupero è stato effettuato da Rosa La Malfa, volontaria milazzese di Marevivo, abilitata all’operazione, eseguita sulla base di una convenzione tra l’istituto, l’Amp di Capo Milazzo e Marevivo, come supporto alle attività di monitoraggio degli spiaggiamenti, allo studio delle cause della mortalità e alla prevenzione delle problematiche igienico-sanitarie derivanti dalla decomposizione delle carcasse spiaggiate. «La morte di queste creature costituisce sempre una grave perdita – dice Fabio Galluzzo di Marevivo –, le cause sono quasi tutte riconducibili all’inquinamento marino e agli attrezzi da pesca dispersi in mare che si trasformano in vere armi letali per le tartarughe marine. Tante sono le iniziative per fronteggiare questa emergenza che mette a rischio la sopravvivenza delle tartarughe marine, ma il forte inquinamento e la cospicua presenza nei fondali di reti fantasma, purtroppo non porrà fine a questo triste epilogo».
2 Commenti
Carmelo
12/05/2024 13:54
Non è che l'ennesimo ritrovamento di tartarughe sulle spiagge di Furnari. La causa è quasi sempre la stessa, ingestione di un palamito. Pescatori e privati sono usi piazzarli su tutto il tratto furnarese, a pochi metri dalla spiaggia. E mancano i dovuti controlli da parte delle autorità.
rob
12/05/2024 17:15
se non si cambia la cultura il modo di pensare le cose andranno a peggiorare