Spesso presenti nelle conversazioni che riguardano le forniture ed i guadagni, pronte a dispensare preziosi consigli ed a sostenere mariti e compagni, concrete nelle decisioni da prendere. Sono le donne dell’organizzazione scoperta dalla maxi indagine dei carabinieri della Compagnia Sud coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia che ha portato all’arresto di 49 persone tra arresti in carcere e domiciliari. Un gruppo con base operativa nel quartiere di Giostra che riforniva di droga le diverse piazze dello spaccio. Il ruolo delle donne nell’organizzazione è uno degli aspetti che emerge dall’indagine. Ne viene fuori un quadro per certi versi inedito con le donne non più figure di secondo piano, lasciate all’oscuro da tutto, lontane da decisioni e dalla gestione del denaro. Dall’indagine emerge che le donne si sono prese la scena, che sono consapevoli dell’attività illecita e stanno accanto ai loro uomini nelle decisioni. Sono mogli, compagne, donne che, come contestano gli investigatori, hanno la consapevolezza di quello che accade. La loro presenza nell’organizzazione è stata evidenziata dalla stessa procuratrice aggiunta Rosa Raffa che, nel corso della conferenza stampa in occasione del maxi blitz, ha parlato del loro ruolo dicendo che a volte fungevano anche da corrieri della droga: «Spesso i corrieri erano donne, non so se questa scelta è una manifestazione di particolare stima nei confronti delle capacità simulatorie delle donne o se invece, secondo un mentalità patriarcale, le donne avrebbero attirato attenzione degli investigatori perché ritenute non capaci. Una valutazione che lascio ad una interpretazione sociologica» è stata la riflessione della dottoressa Raffa. Sulle donne del gruppo la stessa gip Monia De Francesco, che ha emesso l’ordinanza, dedica un capitolo del provvedimento delineandone il ruolo. In particolare nel provvedimento si parla del ruolo di Stefania Galletta, Giada Sabbatini e Maria Grazia Minutoli. Stefania Galletta è la moglie di Rosario Abate.