Messina

Domenica 22 Dicembre 2024

L'operazione antimafia di Milano, l'interesse dei due imprenditori siciliani arrestati sui cantieri del Ponte sullo Stretto

Spunta una vicenda che sfiora la più grande infrastruttura in via di progettazione, il Ponte sullo Stretto, nell’indagine della Direzione distrettuale antimafia di Milano che oggi ha portato in cella Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, imprenditori vicini al clan mafioso dei Barcellonesi, in provincia di Messina. Dalle intercettazioni emerge che un dipendente di una partecipata di Webuild, la società di progettazione, non indagata, un anno fa si rivolse a Bontempo e Scirocco, interessati alla maxi opera, per individuare uno stabile «in una zona strategica rispetto ai cantieri» che sorgeranno per i lavori. Bontempo propose un capannone nel Messinese. Dell’operazione si è poi persa traccia. La vicenda emerge dalle intercettazioni nell’indagine della pm della Dda Silvia Bonardi ed è stata anche documentata da pedinamenti e rilievi fotografici di un incontro tra Danilo Condipodero, che è risultato avere percepito redditi dal Consorzio Messina Catania Lotto Nord, partecipata delle società Webuild (non indagata), Bontempo e Scirocco, il quale non sarebbe stato «formalmente» il proprietario del capannone in località Tremestieri, nel Messinese. Incontro, secondo il monitoraggio del personale della Dia, avvenuto il 22 settembre 2023 davanti a un bar non molto lontano dall’immobile con qualche accorgimento in modo che coloro che hanno accompagnato Condipodero per visitare la struttura non si accorgessero della presenza dello stesso Scirocco, «personaggio talmente noto da dare per scontato che possa essere riconosciuto anche dai suoi colleghi della zona». «È sicuramente di estremo interesse investigativo il fatto che uno dei referenti di una società a partecipazione statale come Webuild - è stato osservato nell’atto di inchiesta -, deputata a costruire una delle più imponenti opere pubbliche italiane, si renda disponibile ad un incontro con un noto pregiudicato per reati di mafia al fine di trattare con lui un’operazione immobiliare», che poi non si è conclusa, «il tutto intermediato dal Bontempo, del quale è impossibile pensare che Condipodero non conoscesse i trascorsi giudiziari». Dal colosso Webuild arriva una nota in cui si afferma che la società ha appreso «con sorpresa di essere citata in relazione a intercettazioni connesse a indagini in corso su personaggi legati alla malavita organizzata. Né la società Infrastrutture M&B srl (l'azienda attraverso la quale i due imprenditori gestivano gli appalti, ndr) né i signori Giovanni Bontempo e Francesco Scirocco - sottolinea l'azienda delle grandi infrastrutture - hanno avuto e hanno alcun rapporto in essere con Webuild, gruppo che osserva una rigida procedura di qualificazione dei fornitori, acquisendo le informazioni dagli organismi istituzionali preposti ed effettuando ulteriori approfondimenti laddove necessario.  Le procedure di selezione dei fornitori ed i controlli istituiti a tutela della legalità avrebbero in ogni caso reso del tutto improbabile la stipula di atti o contratti con i soggetti indicati o con società agli stessi riferiti, proprio in considerazione della strettissima e continua collaborazione con le autorità e le forze dell’ordine da parte del gruppo Webuild». Fatta questa premessa, Webuild entra nel merito: «Il signor Danilo Condipero - precisa la nota -, dipendente del Consorzio Messina-Catania, di cui Webuild è socio, risulta in funzione con mansioni di assistente contabile di magazzino. Tali mansioni non contemplano in alcun modo attività di acquisizione di mezzi, strumenti e tanto meno immobili né poteri di scelta sui fornitori. Di conseguenza, le presunte frequentazioni con i signori Scirocco e Buontempo sarebbero riconducibili ad una iniziativa autonoma ed unilaterale del signor Condipero, svolta su base personale e come tale non condivisa con alcun esponente del management del Consorzio. Non si capisce quindi a che titolo e con quale finalità Webuild sia citata in questa vicenda».    

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