Con l’accusa di tentato omicidio, la polizia a Messina ha arrestato un uomo che, a luglio scorso, avrebbe costretto una giovane donna, durante uno spettacolo in piazza Duomo, ad andare a casa sua, dove poi avrebbe tentato di strangolarla e spingerla sul davanzale del terrazzo, minacciandola di morte.
Secondo gli investigatori, l’indagato era «morbosamente» attratto dalla ragazza, vittima delle sue persecuzioni, ma non era ricambiato. L’uomo è inoltre accusato di avere aggredito a calci e pugni e provato a strangolare il proprio padre, anziano, e il fratello, dopo aver appreso che il genitore lo aveva denunciato per maltrattamenti. L'arresto è avvenuto nel pomeriggio di ieri, 21 agosto, al termine di una complessa attività d’indagine coordinata dalla procura della Repubblica di Messina: è stato eseguito dagli investigatori della squadra mobile, con l’ausilio di operatori delle volanti L'accusa è di tentato omicidio e atti persecutori. Il provvedimento cautelare è stato emesso dal gip del tribunale di Messina, che ha accolto la richiesta della procura.
I fatti risalgono allo scorso mese di luglio: l’indagato, sapendo che la ragazza avrebbe assistito allo spettacolo musicale di piazza Duomo, l'ha raggiunta e, dapprima, l'ha afferrata per la gola, strattonandola, per poi condurla presso la propria abitazione, dove, dopo un tentativo di strangolamento, l'ha spinta pericolosamente oltre il davanzale del terrazzino, minacciandola di morte. In una precedente occasione, mentre la giovane si trovava a cena, ospite di un amico, l’indagato era riuscito ad introdursi in casa e, dopo averla accusata di intrattenere una relazione con l'amico, aveva violentemente aggredito l’uomo.
Per la polizia hanno indagato, con il costante coordinamento dei magistrati inquirenti, gli uomini della sezione Reati contro la Persona della squadra mobile, i quali hanno acquisito varie dichiarazioni, riscontrate dall’analisi dei messaggi e delle chat, mediante le quali è stata ricostruita una serie di condotte moleste poste in essere dall’uomo che, morbosamente attratto dalla vittima e non ricambiato, si sostanziavano in continui messaggi, pedinamenti, intrusioni nella vita privata e minacce rivolte anche agli amici della vittima.
L’indagato, poi, è chiamato a rispondere della grave aggressione dell’anziano padre e del fratello, consumata dopo aver appreso che il genitore lo aveva denunciato per maltrattamenti. Secondo quanto emerso dalle indagini, curate in questo caso dai poliziotti delle volanti, l’anziano, colpito ripetutamente con calci e pugni, avrebbe subito anch’egli un tentativo di strangolamento da parte del figlio, nonostante l’intervento del fratello, anche lui colpito con calci e pugni. L’aggressore si sarebbe poi allontanato solo dopo aver capito che i vicini, attirati dalle urla, avevano allertato le forze dell’ordine.
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