A Stromboli dopo la bomba d’acqua anche il sentiero che conduce sul cratere è impraticabile. Lo dice ancora provato dal dramma che sta vivendo, la storica guida vulcanologica Mario Zaia, più noto come «Zazà», che da circa mezzo secolo fa su e giù con Iddu per far ammirare ai turisti uno spettacolo unico al mondo.
«Dopo l’incessante pioggia di sabato scorso – spiega con gli occhi ancora lucidi e la rabbia in corpo – oltre che della mia casa e della mia famiglia con moglie disabile e con la via di fuga bloccata dal fango che da due giorni spaliamo per liberare l’entrata, mi sono anche preoccupato del sentiero che per noi è fonte di vita. Ebbene durante l’escursione mi sono reso conto che non è piu’ agibile. Addirittura ci sono grossi massi in bilico che da un momento all’altro possono finire nelle viuzze dove già sono rotolati anche di giganti. Qui la vita della gente è in continuo pericolo. Meno male che c’è un sentiero alternativo, ma la nostra vita qui è ormai a rischio. La notte quando piove abbiamo il terrore…».
Sul cratere per ora non si può salire fino alla cima, ma solamente a 400 metri d’altezza per l’attività che ormai da mesi rimane intensa.
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