Possono esultare i proprietari di piscine, anche se mai dichiarate né autorizzate dai Comuni siciliani: se non si trovano in zone vincolate e dunque soggette a una diversa forma di permesso di costruire, le vasche finalizzate a «liberamente sguazzare» (espressione usata dal Cga) e non a svolgere attività sportiva in senso proprio, possono essere realizzate senza alcuna formalità burocratica. L’unica condizione posta appunto dal Consiglio di giustizia amministrativa, che ha «riformato», cioè bocciato una precedente sentenza negativa del Tar di Catania, è che le dimensioni della piscina non superino in diagonale (o nel diametro, se rotonde o ellittiche) i 12 metri e mezzo. Che poi sarebbero la metà dei 25 metri lineari in cui si sviluppa la cosiddetta vasca corta, a sua volta la metà della piscina olimpica, che misura 50 metri, sempre in termini lineari.
Il criterio individuato, a conclusione di una causa tra i proprietari di una piccola piscina accanto a una casa di campagna e il Comune di Venetico, nel Messinese.
Un servizio completo di Giuseppina Varsalona sul Giornale di Sicilia in edicola oggi
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