Firmato il piano città degli immobili pubblici a Messina, accordo che consente di mettere a fattore comune i beni dello Stato in un sistema di pianificazione integrata per contribuire a risolvere la criticità urbana del disagio abitativo e per rispondere al meglio alle esigenze del territorio nella destinazione degli immobili pubblici, in piena coerenza con gli obiettivi del governo della Regione e del Comune sulla città. A firmarlo il commissario straordinario di governo per il risanamento delle baraccopoli della città di Messina e presidente della Regione siciliana,Renato Schifani, il direttore dell’Agenzia del Demanio Alessandra dal Verme e il sindaco di Messina, Federico Basile.
L'evento si è svolto alla presenza in collegamento del sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze, Lucia Albano e del sottosegretario di Stato al Dipartimento per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano. Con questa intesa tra le Istituzioni si instaura una stretta collaborazione per la rifunzionalizzazione di grandi compendi pubblici di architettura industriale e militare, per la valorizzazione delle bellezze naturali identitarie del paesaggio dello Stretto, per migliorare l’attrattività turistico culturale del sistema delle fortificazioni, attraverso soluzioni innovative anche coinvolgendo investitori privati.
Nel Piano Città di Messina sono stati finora inseriti l’area comunale della ex baraccopoli e 20 immobili dello Stato parzialmente utilizzati o in disuso. Altri edifici e siti da recuperare potranno essere progressivamente aggiunti per una sempre più ampia rigenerazione urbana. SI tratta di uno strumento di pianificazione integrata degli interventi sul patrimonio immobiliare adottato dall’Agenzia del Demanio e grazie al quale, insieme agli enti del territorio, si individuano le migliori soluzioni per rispondere ai fabbisogni specifici della città, delle amministrazioni e degli utenti. In particolare, il Piano di Messina prevede azioni di rigenerazione urbana a supporto della riqualificazione delle baraccopoli; la realizzazione di un mix funzionale di residenze, uffici e servizi in grado di generare valore e sviluppo anche in termini di benessere e sostenibilità sociale; la valorizzazione dei caratteri
identitari dei luoghi e del patrimonio immobiliare pubblico con alto valore storico e culturale per favorirne la fruizione pubblica e rafforzare l’offerta dei servizi culturali; la valorizzazione del porto, con nuovi servizi attrattivi per la collettività e il turismo; il miglioramento della logistica
della pubblica amministrazione attraverso il riuso del patrimonio immobiliare pubblico con abbattimento di fitti passivi per lo Stato; la promozione di azioni integrate volte alla sostenibilità ambientale, come l’incremento del verde urbano, l’efficientamento energetico, la promozione della mobilità sostenibile; l’aumento di servizi connessi all’offerta universitaria, l’innovazione tecnologica e le residenze per gli studenti.
Per il presidente della Regione Renato Schifani «è un momento importante: si raggiunge l’obiettivo della collaborazione istituzionale tra i vari livelli dello Stato e questa sinergia favorisce la crescita e la vita dei cittadini, questo ci chiede la Costituzione ed oggi è un momento topico. La mia
presenza- prosegue- vuole essere un plauso all’attività del demanio e del governo centrale, della regione che è spettatrice in questa fase e del Comune, perché la dismissione dei beni demaniali indisponibili ma disponibili nei fatti è un passaggio rilevante nel futuro del territorio. Ci sono centinaia di
miliardi di immobili che appartengono alla Stato non utilizzati e in stato di abbandono, si è fatto un salto di qualità oggi. Spero se ne possano fare altri».
«L'impegno mio di commissario sarà massimo per eliminare le baraccopoli - ha poi detto- anche alla luce di questa volontà centrale del Demanio si tratta di eventi di importanza storica a favore dei cittadini».
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