A quasi tre anni dall’incendio della fiction, partiranno i lavori per mettere in sicurezza i torrenti, ma l’isola ora fa i conti pure con l’esercito di capre scese dalla montagna in cerca di cibo. La gara d’appalto sarà gestita da Invitalia.
È prevista una spesa complessiva di 15 milioni di euro stanziati dal governo Meloni. Gli interventi di messa in sicurezza riguarderanno i torrenti che in questi anni sono stati continuamente interessati da inondazioni a seguito delle piogge torrenziali dalla montagna ormai nuda senza alberi e vegetazione. E vi sono stati continuamente danni a case, negozi, strutture turistiche alberghiere e viuzze anche con l’arrivo di grossi massi che hanno messo a rischio la vita degli isolani.
I torrenti in questione sono: San Bartolo, Montagna Russo, Manello-Mancuso-Morsilio, Vallonazzo e Mannarazza. Le opere dovranno essere realizzate in 48 mesi dalla stipula degli accordi. La gara di due milioni di euro, è stata aggiudicata dal Consorzio stabile progettisti costruttori di Maletto. Il ribasso è stato del 27,33%. Ditta esecutrice è la Vica srl.
L’altra gara se l’è aggiudicata il consorzio Agoraa di Giuseppe Costantino che ha individuato nella ditta consorziata Tiesse Costruzioni di Letojanni l’impresa che opererà in cantiere. Il ribasso economico presentato è stato del 14,12% sulla base d’asta di circa 1,8 milioni. L’ordinanza della Protezione civile nazionale ha individuato nel sindaco di Lipari Riccardo Gullo il commissario delegato alla realizzazione degli interventi.
A seguito di accertamenti dei tecnici comunali con al seguito carabinieri e polizia municipale, scattarono provvedimenti repressivi. E furono firmate 13 ordinanze di demolizione e sette revoche di concessioni edilizie rilasciate in sanatoria e furono segnalate anche altre autorizzazioni edilizie poste al vaglio dell’ufficio Urbanistico per le eventuali revoche. Per queste costruzioni critiche vi furono anche da Salvatore Cocina, capo dipartimento della Protezione civile durante le sue continue ricognizioni sull’isola.
Il sindaco Riccardo Gullo precisò che diverse di queste costruzioni erano state realizzate prima della legge sul vincolo di inedificabilità assoluta che ha riguardato le Eolie, altre case invece spuntarono dopo e altre ancora hanno una valenza storica. Lo stesso Gullo in una ordinanza obbligò gli isolani in caso di rischio di condizioni meteo avverse in quei giorni di allontanarsi da quelle zone a rischio alluvione, vista la relazione del servizio di Protezione civile comunale, nella quale è stata trasmesso l’elenco degli immobili esposti a rischio esondazione: riguardano Zaia Mario, Bidoli, Soresini, Arati Alessandra, Hotel La Sciara, Foracchi Daria, Taranto Felice, Bonica Giovanni, Von Bleichert, Andreas Ercole, e tre fabbricati di Mollica Antonino. Sulla vicenda “capre selvagge” sos di Vincenzo Cusolito, vice presidente Pro Loco Amo Stromboli Aps “Un centinaio sono arrivate nel mio giardino e vicino l’Ufficio Postale. Erano affamate. E si sono mangiate le piante di limoni…”. Rosa Oliva, presidente della Pro Loco rincara la dose “In questi due anni sono stati impegnati a contarle e a trovare soluzioni che si sono dimostrate strade non percorribili? Noi che le opportunità sappiamo valorizzarle abbiamo già coniato lo slogan per la prossima stagione turistica: "Venite a vedere le capre di Ginostra, Stromboli e Alicudi, dimostrazione plastica di come le capre hanno avuto il sopravvento". Foto NotiziarioEolie.it
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