
«Si tratta di un’area di dinamica attiva, quindi è caratterizzata da eventi sismici». Lo ha ha spiegato Stefano Branca, direttore dell'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania, a proposito della scossa di magnitudo 4.8 registrata al largo tra le isole di Alicudi e Filicudi.
L’epicentro è stato in mare e l’ipocentro è stato localizzato a 18 km. «La zona - ha proseguito Branca - è fortemente sismica con strutture tettoniche attive che attraversano tutto il Tirreno».
Per Lucia Margheriti, direttrice dell’Osservatorio nazionale terremoti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia «il rischio di tsunami è da escludere. Considerata l’intensità moderata del terremoto avvenuto in mare tra l’Isola si Alicudi e quella di Filicudi, con una magnitudo di 4.8, ci aspettiamo al massimo qualche scossa di assestamento». La placca africana spinge verso quella europea «e il movimento può causare appunto terremoti», continua l’esperta. «La scossa è stata registrata a 20 chilometri di profondità ed è stata percepita da un’area vasta della costa della Sicilia settentrionale e anche in alcune aree della Calabria», aggiunge. «Successivamente abbiamo registrato 3-4 scosse meno intense - spiega Margheriti - suggerendoci che si tratta di una sequenza poco attiva. Il fatto che poi si sia verificato in mare ha certamente contribuito ad evitare danni». Se ci saranno scosse più forte nelle prossime ore o giorni impossibile saperlo. «Non possiamo prevederlo», conclude l’esperta.
Caricamento commenti
Commenta la notizia