Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

«Crack Sgarlata», non c'è la prescrizione per il fallimento che risale agli anni Ottanta

Coinvolse migliaia di persone, alcune delle quali attendono giustizia da più di 40 anni

C'è ancora speranza per le migliaia di persone truffate nel noto «crack Sgarlata», una truffa che coinvolse a metà degli anni Ottanta migliaia di persone, alcune delle quali attendono giustizia da più di 40 anni. Le vittime della truffa finanziaria agiscono ancora in giudizio contro il Ministero delle imprese e del Made in Italy per ottenere il risarcimento dei danni subiti per un buco di 350 miliardi di lire, che ammontano attualmente, con interessi e rivalutazione, a circa 5 miliardi di euro.

La causa vinta in Cassazione dall’avvocato messinese Ernesto Dimitri Salonia è stata riassunta ora innanzi alla stessa Corte d’appello per ottenere il risarcimento dovuto ed era stata già rimessa in decisione il 10 febbraio. Salonia difende a Messina e nel resto d’Italia centinaia di persone danneggiate dal crack, che coinvolse in Italia 18mila persone che affidarono i loro risparmi alla «Previdenza spa», con la promessa di interessi fino al 20%, mai ricevuti. La sentenza della Cassazione a sezioni unite, accogliendo la tesi sostenuta da Salonia, ha stabilito che il diritto al risarcimento non si prescrive fino alla chiusura della procedura di liquidazione coatta amministrativa della società fiduciaria di Sgarlata, che è ancora aperta, a distanza di quarant'anni; aprendo così la strada ai risarcimenti.

«Da quarant'anni - dice Salonia - c'è ancora ora una sicura speranza di essere risarciti per le migliaia di risparmiatori coinvolti nella truffa per la pronuncia della giusta sentenza di condanna, dato che la Corte d’appello dovrà adeguarsi al principio dettato dalla Cassazione.

Ancora nessun commento

Commenta la notizia