Due pazienti in gravi condizioni a Stromboli e una sola dottoressa alla guardia medica che per soccorrerli, correndo, è anche caduta nelle strade disastrate. La vicenda paradossale la racconta la figlia Sarah Cusolito: «E’ un caso gravissimo e inaccettabile - dice - per la popolazione di Stromboli. In guardia medica c’è un solo sanitario, ieri mio padre si è sentito male, non respirava più, in guardia medica non c’era nessuno, l'unica dottoressa che era a soccorrere un altro paziente in codice rosso. Intanto - continua la donna - mio padre non respirava e la situazione era grave, la dottoressa Mariangela è corsa da papà dovendo lasciare l'altro paziente in codice rosso che aspettava l’elicottero ed una volta arrivata da noi correndo con tutto ciò che gli occorreva è pure caduta dalla foga di venire veloce nelle nostre strade disastrate... Papà è vivo grazie a lei, grazie alla sua tempestiva azione. Bastavano altri 5 minuti e lui non sarebbe più qui!».
«Non è normale che una popolazione di 500 abitanti - sottolinea la signora Cusolito - abbia un medico solo in guardia medica che si deve occupare di tutto. Qui si parla di vite umane. Di questa ricorrente situazione vanno informati il signor sindaco, il prefetto, l'Asp, l'assessore regionale alla sanità, il ministro della salute e per conoscenza la procura della Repubblica. In questa situazione di reale rischio per la vita, assistiamo inermi che insista ancora l'ordinanza di divieto di salita al vulcano, ma non la doppia guardia medica. Non può esserci un pericolo costante del vulcano tale da giustificare il mantenimento di una ordinanza restrittiva-punitiva, mentre la doppia guardia medica che dovrebbe essere obbligatoria in tale situazione di "pericolo", sia sparita!».
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