Messina

Sabato 05 Aprile 2025

Il femminicidio di Messina, Sara tormentata da due anni

Il cerchio di sangue rappreso l’ha quasi cancellato la pioggia battente lì dove l’ha uccisa. Adesso nell’erba bagnata c’è un prato di mazzi di fiori e biglietti e candele. L’assassino, ancora presunto per legge, l’hanno catturato in piena notte i carabinieri di Messina e Siracusa dopo averlo rincorso per mezza Sicilia. Era fuggito dalle sue parti, a Noto, s’era nascosto in un b&b che è riconducibile alla madre. Si chiama Stefano Argentino, ha 27 anni, è originario di Noto, frequentava lo stesso corso di laurea di lei a Messina. L’ha ossessionata per due anni, tanto che lo chiamava «il malato» parlando con le amiche. E lei, Sara Campanella, la vittima dell’ennesimo femminicidio in questo Paese distratto, adesso è all’obitorio del Policlinico. I parenti e gli amici come appesi ad un cerchio di pianto per quella vita spezzata. A carico di Argentino c’è un decreto di fermo firmato poco dopo le sei del mattino di ieri, quando l’assurda notte della caccia all’uomo si è conclusa, siglato dalla pm Alice Parialò. L'articolo completo sul Giornale in edicola e nell'edizione digitale. 

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