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Un caso di encefalite a Lipari, studente in terapia intensiva e scuole chiuse

A smorzare le preoccupazioni è intervenuto il dirigente medico dell’ospedale di Lipari Enzo Compagno «Prima di provvedere a profilassi o terapie bisogna fare la diagnosi ed al momento l'ipotesi è che la diagnosi indirizzi verso una patologia a bassissima contagiosità».

Un caso di encefalite che riguarda uno studente ha fatto scattare l’allarme all’Istituto Isa Vainicher Conti, la scuola più grande delle Eolie con oltre 500 giovani. Il ragazzo è ricoverato al policlinico di Messina in terapia intensiva con «sindrome encefalica di dubbia origine virale». La dirigente scolastica Tommasa Basile si è subito attivata e con una nota che riguarda la patologia «ancora non definita», ha immediatamente deciso la sospensione delle lezioni invitando sia gli studenti, docenti e personale Ata a lasciare il plesso scolastico.

Informati anche tutti gli altri dirigenti dei plessi scolastici dell’isola e anche le scuole calcio e per precauzione sono state sospese le attività. Il sindaco Riccardo Gullo e il sindaco della Città Metropolitana hanno disposto la chiusura dei plessi scolastici per far effettuare la disinfestazione dei locali. Grande apprensione ovviamente tra le famiglie e panico diffuso per le vie del centro.

A smorzare le preoccupazioni è intervenuto il dirigente medico dell’ospedale di Lipari Enzo Compagno «Prima di provvedere a profilassi o terapie bisogna fare la diagnosi ed al momento l'ipotesi è che la diagnosi indirizzi verso una patologia a bassissima contagiosità, che avviene anche nelle forme più gravi per contatto diretto e non per interposta persona. Qua parliamo di terapie per cui necessitano competenze tecniche che non si acquisiscono su Google».

Per fare chiarezza sono anche intervenuti i familiari del ragazzo «nostro nipote - spiega - che è ricoverato da sabato notte al Policlinico di Messina. Nonostante le ripetute e continue analisi cliniche e diagnostiche della struttura ospedaliera che lo ospita, ad oggi, non è stata formulata ancora nessuna diagnosi e questo lo sappiamo per certo perché sono tre giorni che non ci muoviamo praticamente dall’ospedale. Le continue illazioni ed interpretazioni sono quindi prive di fondamento e generano solo allarme sociale. La chiusura della scuola di mio nipote e, ancora peggio, la chiusura di tutte le scuole di Lipari con l’indicazione - tramite circolare scolastica - di assumere un farmaco in via precauzionale appare: immotivata: non è stata accertata alcuna causa specifica, a nessuno dei ragazzi, fortunatamente, è accaduto quello che è successo a mio nipote e noi, parenti, che siamo in contatto anche fisico con il ragazzo non è stato prescritto assolutamente nulla».

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