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Vulcano, ustioni agli arti inferiori per un turista nel laghetto termale: sequestro dei carabinieri

La riapertura del laghetto è durata solamente dodici giorni. Un turista lombardo si è ustionato agli arti inferiori dopo un’immersione e a seguito di indagini dei carabinieri l’area è stata sequestrata. Dopo il malore, il turista è stato visitato dalla guardia medica che ha riscontrato varie patologie - sembrerebbe non dichiarate all’ingresso del centro termale. Successivamente con un elicottero, tra non poche difficoltà per reperire il posto, è stato trasferito nel centro ustioni di Palermo. In seguito ha raggiunto Milano e ricoverato al «Niguarda».

Il laghetto dopo cinque anni di sequestro per opere abusive realizzate dalla società Geoterme, presieduta da Gustavo Conti che lo gestisce e anche per la fuoriuscita di gas nell’area attigua non più a norma e quindi a rischio, era stato finalmente dissequestrato. Gioia tra gli isolani e operatori turistici che avevano accusato anni di crisi a livello economico, perché i visitatori per i benefici arrivavano da ogni parte del mondo. La Geoterme per riaprirlo aveva completato i lavori attenendosi scrupolosamente a tutte le prescrizioni previste dall'ordinanza del sindaco Riccardo Gullo che revocava la precedente che vietava l’utilizzo.

L’ok lo avevano dato i vulcanologi dell’Ingv, la Protezione civile e l’Arpa e si era anche accertato che la situazione relativamente al rischio gas non era più pericolosa, giacché i valori si erano normalizzati. La società Geoterme doveva «attenersi a provvedere alla custodia e vigilanza delle aree di sua pertinenza anche al di fuori degli orari di apertura al pubblico, garantire maggiori condizioni di sicurezza ai fruitori, una più completa attuazione delle indicazioni contenute in una nota della Protezione Civile e aveva fornito specifica relazione prima della messa in funzione dell’impianto, munito del relativo sistema di monitoraggio e di allertamento».

Foto Eolienotizie.it

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