MESSINA. Un clic sul progetto per ottenere il finanziamento sul progetto di recupero della tomba di Antonello da Messina che, secondo l'ex presidente del consiglio Giuseppe Previti e l'associazione Trapper si trova sotto i ruderi del monastero di Santa Maria del Gesù sul viale Giostra. E' l'ultima iniziativa dei sostenitori della tesi che per riesumare le spoglie del celebre pittore hanno addirittura fatto arrivare in città più volte l'indiana Jones dei beni culturali: l'archeologo Silvano Vinceti. Il problema è che per scavare, mettere in sicurezza e infine effettuare gli esami sulle spoglie che verranno ritrovate, Dna compreso, occorrono fondi. E le istituzioni non li hanno. E allora Previti e i suoi seguaci, hanno pensato di rivolgersi alla Fondazione per il Sud. Si tratta di un ente non profit, privato, nato nel novembre 2006 (come Fondazione per il Sud), dall'alleanza tra le fondazioni di origine bancaria e il mondo del terzo settore e del volontariato per promuovere l'infrastrutturazione sociale del Mezzogiorno, ovvero favorire percorsi di coesione sociale per lo sviluppo. La Fondazione sostiene interventi "esemplari" per l'educazione dei ragazzi alla legalità e per il contrasto alla dispersione scolastica, per valorizzare i giovani talenti e attrarre i "cervelli" al Sud, per la tutela e valorizzazione dei beni comuni (patrimonio storico-artistico e culturale, ambiente, riutilizzo sociale dei beni confiscati alle mafie), per la qualificazione dei servizi socio-sanitari, per l'integrazione degli immigrati, per favorire il welfare di comunità. ALTRE NOTIZIE NEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA