MESSINA. Era ora. Adesso è ufficiale: in riva allo Stretto, sabato prossimo, apre il MuMe, acronimo per la nuovissima sede del Museo interdisciplinare regionale di Messina, struttura finalmente consegnata alla città dopo ventidue anni dalla fine dei lavori.
Una moderna sistemazione per quella che si configura come la più ampia realtà espositiva del Meridione (dopo il Museo nazionale di Capodimonte, a Napoli) che vanta una superficie di complessivi 17.000 mq in quella che, un tempo, era l’ex monastero di S. Salvatore dei Greci. Dal 17 giugno per Messina non ci saranno più alibi: dopo un terremoto, due guerre mondiali e un mare di soldi spesi (doveva costare 7 miliardi di lire, sono stati quasi 15 milioni di euro), la città metropolitana avrà un luogo per (ri)conoscere, non dimenticare e rispettare il proprio fiorente passato.
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