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"Boheme" ambientata in un campo profughi in scena a Taormina

TAORMINA. Sarà ambientata in un campo profughi dei nostri giorni, per denunciare la tragica questione dei migranti che ogni giorno sbarcano in Sicilia, la 'Boheme' che il regista e scenografo Enrico Castiglione porterà sulla scena del Teatro Antico di Taormina il 5 e il 6 luglio. L’opera, che inaugurerà la 9/a edizione del Festival Belliniano, sarà trasmessa in diretta in oltre 500 sale cinematografiche in tutta Europa.

«Ho deciso di ambientare il mio nuovo allestimento de La Boheme in un campo profughi - ha detto Castiglione - per dimostrare che anche i profughi e coloro che spesso la nostra società civile emargina vivono dei nostri stessi sentimenti».

«Nella nostra vita - ha aggiunto - non c'è nulla di peggio di un amore infranto dalla malattia, dalla morte che ti strappa la persona amata senza poter fare nulla. Questo accade ogni giorno in tutto il mondo, ma in maniera ancora più orribile accade proprio intorno a noi, nel Mediterraneo».

«La mia regia e la mia scenografia - ha osservato Castiglione - insieme ai costumi disegnati e realizzati proprio per questo allestimento dalla costumista Sonia Cammarata vuole essere una denuncia contro l’immensa tragedia delle centinaia di persone che ogni giorno muoiono nel Mediterraneo alla ricerca di una vita migliore. Tutto questo mi ha indotto ad ambientare, insieme alla costumista Sonia Cammarata, questa Boheme tra i profughi dei nostri giorni - ha spiegato - per gridare con la forza della meravigliosa musica di Puccini da Taormina e dalla Sicilia in diretta via satellite nei cinema in tutta Europa, che tutti noi e tutti i profughi siamo fratelli che provano gli stessi sentimenti. Ma anche che non devono esistere barriere, steccati, discriminazioni».

«Ciò non vuol dire - ha concluso il regista - che l’Europa intera non debba farsi carico del problema, anzi, a mio avviso l'Europa sta facendo poco, troppo poco per aiutare i migranti e l'Italia, con in primis la Sicilia, sta facendo troppo».

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