MESSINA. Da gennaio la città sarà ancora più isolata. Resteranno fermi i mezzi veloci della ex metromare finanziati dallo Stato. E non c'è alcun appalto in vista. Intanto, l'aeroporto dello Stretto, che sta per ottenere la concessione trentennale, resta il sogno proibito dei messinesi. Non ci sono più né il collegamento diretto in aliscafo, né il pullman diretto da Messina. E in più la Tourist Caronte ha posticipato la nave delle cinque alle sei rendendo ancora più difficile salire a bordo degli aerei che partono per Milano e per Roma da Reggio alle 6,30. Il presidente della Sogas Carlo Alberto Porcino spiega che basterebbero 200 mila euro annui di contributo per far traghettare i pullman e che nel 2010 furono buttati al vento 170 mila euro per un nastro trasportatore destinato al ceck in, mai fatto, a Messina, oggi abbandonato nei depositi. Ma andiamo per ordine. Dal primo gennaio i 10 mila pendolari che fanno già i salti mortali per raggiungere le due sponde avranno un motivo in più per arrabbiarsi. Si fermeranno i mezzi veloci della ex metromare. Non ci sarà più alcun collegamento se si eccettua quello effettuato dalla Caronte Tourist dalla rada San Francesco. Pietro Interdonato rappresentante dei pendolari anticipa che il movimento dei pendolari è pronto ascendere in piazza:"Qui la continuità territoriale- spiega Interdonato non esiste". ALTRE NOTIZIE SUL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA OGGI