MESSINA. Tempo di crisi e i Comuni rimangono con le casse al verde. La Regione ritarda nel trasferimento delle risorse dovute e alcuni Enti non riescono a garantire neanche gli stipendi al personale municipale. Altri raschiano il fondo del barile, facendo i salti mortali, ma temono fortemente per i prossimi mesi. Il 50% dei fondi regionali annuali, attesi da tempo, potrebbe ridare ossigeno fino a giugno. In affanno non sono soltanto i Comuni più grandi della riviera tirrenica, come Sant'Agata Militello e Capo d'Orlando, già da alcuni mesi agli onori delle cronache per le ristrettezze economiche, ma ora anche altri medi e piccoli. Ad Alcara li fusi i 60 dipendenti, su poco più di 2.000 abitanti, stanno per ricevere lo stipendio di ottobre, - ci sono già i mandati di pagamento in corso - come informa la Ragioneria, ma dovranno ancora aspettare per novembre e probabilmente ci saranno difficoltà anche per dicembre e tredicesima. Il sindaco Nicola Vaneria tranquillizza: "Anche noi soffriamo per i ritardi nei trasferimenti regionali, però ci stiamo attivando per trovare un'immediata soluzione. Il problema si era aggravato per una lunga assenza del ragioniere generale, ora rientrato. Cerchiamo, comunque, di non fare allarmismo e di pensare in positivo, puntando per esempio sul turismo, in crescita nel nostro comprensorio". A Galati mamertino è saltato lo stipendio di novembre per i circa 100 dipendenti su 2.750 abitanti. "Sono in ritardo, come sempre, i contributi nazionali e quelli regionali e noi dobbiamo far fronte alle spese primarie. Siamo costretti -spiega il sindaco Natale Bruno - ad anticipare la copertura finanziaria per il trasporto degli alunni, per i contrattisti, per la raccolta dei rifiuti con il nuovo carico dell'Ato che adesso grava su di noi. Insomma, una situazione difficile. Senza polemiche, ma così non si può andare avanti". A Tortorici i pagamenti degli stipendi per i 150 dipendenti, su circa 7.200 abitanti, sono fermi ad agosto, mensilità erogata una settimana fa. Mancano ancora all'appello altri tre stipendi, come riferiscono dalla segreteria del sindaco. A Caprileone il Comune deve pagare ottobre e novembre ai 56 dipendenti, su 4.500 abitanti, come informa l'ufficio Ragioneria. A stento si riesce a evitare il distacco di luce e telefono, grazie ad accordi del sindaco Bernadette Grasso per piani di rientro. Ad Acquedolci, per i 105 dipendenti su quasi 6.000 abitanti, pericolo scampato per il mese di novembre, ma ci potrebbero essere problemi per i successivi, se non arriveranno i soldi da Palermo. A Mirto, sospiro di sollievo per i 28 dipendenti su 1.002 abitanti. Indietro di due stipendi, come riferiscono dalla Ragioneria, il Comune è riuscito recentemente a mettersi in regola, ma ora si teme per dicembre e per la tredicesima. Situazione sotto controllo, invece, a Mistretta e a Tusa, dove gli stipendi vengono regolarmente pagati, pur sollecitando, i rispettivi sindaci, Liborio Porracciolo e Angelo Tudisca, i trasferimenti regionali.