MESSINA. Il piano prevede di attrarre almeno duecentomila mezzi all'anno e di portare nelle casse della società comunale, o intercomunale, almeno 19 milioni di euro. Occhio anche ai pedoni. Nel 2012 hanno varcato lo stretto con il biglietto in mano 1.147.000 passeggeri. La quota da intercettare è pari 344 mila passeggeri che pagherebbero appena 1 euro e cinquanta centesimi. Con l'attuazione del piano si attuerebbe, secondo uno studio effettuato da Alessandro Tinaglia, la cosiddetta continuità territoriale. In sette anni il Comune non solo riuscirebbe a coprire il costo delle rate delle navi ma anche a pagare il prestito, il costo del personale, gli investimenti dello start up ed a lasciare nelle casse almeno 47 milioni di euro. L'ipotesi operativa su cui si lavora prevede l'attivazione di due rotte: Messina porto vecchio-Villa San Giovanni e Messina Tremestieri-Reggio Calabria. Ognuna delle due rotte utilizzerebbe due navi in esercizio. Ci sarebbe una quinta nave di riserva per eventuali situazioni di guasto o di emergenza. Le navi dirette a Reggio e in partenza da Tremestieri, di stazza più grossa, porterebbero i mezzi pesanti. Quelli in partenza dal porto le auto e i pedoni. Il costo dello Start up del primo anno si aggira intorno ai 15 milioni di euro. La flotta pubblica verrebbe denominata "Free Messina".