MESSINA. Soltanto trecento euro in cassa, 530 dipendenti da pagare entro oggi ed un pignoramento da 63 milioni di euro che pende davanti al giudice da alcuni mesi per debiti non onorati con l'erario. E ancora: carburante per soli tre giorni e nessuno disposto, tra i fornitori, a far credito. Vale a dire che, se non si troverà una soluzione entro 48 ore, i camion di Messinambiente, resteranno in deposito. E nessuno trasporterà i rifiuti in discarica. È l'incredibile situazione in cui versa Messinambiente, la società che cura la raccolta dei rifiuti che è proprietà di palazzo Zanca quasi per intero. C'è anche una piccola percentuale di quote in mano ad altri piccoli comuni. Rischiamo l'ennesima emergenza rifiuti e, questa volta, senza via d'uscita. Ieri mattina, Giovanni Calabrò, presidente di Messinambiente, si aggirava nei corridoi di palazzo Zanca come un'anima persa. Dal Comune gli hanno allargato le braccia. O meglio gli hanno promesso soldi ma sul quando queste somme verranno erogate c'è un grosso punto interrogativo. DAL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA. PER LEGGERE TUTTO ACQUISTA IL QUOTIDIANO O SCARICA LA VERSIONE DIGITALE