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Sma in crisi a Messina, personale trasferito al Nord

MESSINA. Un paio di dipendenti del gruppo Sma trasferiti tra Brescia e Ancona. In attesa di lasciare la città altri diciotto. La società che gestisce la catena nazionale di supermercati ha avviato il piano di trasferimento del personale messinese che opera tra capoluogo e provincia in sei supermercati.

I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione dopo i due scioperi del maggio scorso. «Attraverso uffi ciale comunicazione - dichiarano il segretario generale Filcams Cgil Carmelo Garufi, il segretario provinciale Filcams Cgil Francesco Lucchesi, il segretario generale Fisascat Cisl Salvatore D'Agostino e il segretario generale Uiltucs Uil Eliseo Gullotti - avevamo chiesto all'azienda i bilanci aziendali, scorporati per i punti vendita di Messina, degli anni 2014 e 2015, al fine di visionare gli eventuali esuberi prospettati dall' azienda ed al fine di avere contezza precisa dello stato economico dei punti vendita messinesi, da anni ci vengono forniti numeri ballerini sugli esuberi del personale, che ci pare assurdo siano calcolati semplicemente attraverso un programma elettronico, senza tenere conto delle specificità dei punti vendita. Ritenevamo indispensabile avere un quadro preciso della situazione aziendale prima di adottare qualsiasi soluzione».

Per il Gruppo Sma - fa sapere l' azienda - il piano di riorganizzazione dei punti vendita e l'esubero di personale sarebbe dettato dall'elevato numero di supermercati nel capoluogo accanto a una riduzione economica dei profitti. E per questo l' azienda ha deciso già dallo scorso anno di rivedere piani economici, presenza sul territorio e numero di addetti alla vendita. Ma a sentire le organizzazioni di categoria i mancati investimenti aziendali sul territorio messinese e il contestuale inefficace rilancio dei punti vendita esistenti stanno portando all'inevitabile smantellamento degli attuali livelli occupazionali. Tra l' altro bisogna considerare che i lavoratori trasferiti, e quelli che verranno dopo, sono sia full-time che part-time con salari che non permettono sicuramente l' autonomia economica in una terra che non è quella di provenienza.

«Concludono - Garufi, Lucchesi, D' Agostino e Gullotti - che si tratta di licenziamenti mascherati sotto forma di trasferimento al fine di ridurre ulteriormente i costi da parte dell' azienda scaricando sui lavoratori tutti i guasti prodotti dall' azienda in questi ultimi anni».

I sindacalisti proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale e chiedono all' azienda un confronto che porti ad individuare una soluzione altrimenti saranno nuove proteste.
Sono duecentotrenta in totale i dipendenti del Gruppo Sma in tutta la provincia con circa 4 Punti vendita nel capoluogo e due tra Taormina e zona tirrenica a coprire tutto il territorio messinese.

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