TAORMINA. Si chiama Kistè e accenderà la sua 'cappa' il prossimo 16 marzo nel cuore di Taormina, in uno storico palazzo del tardo Quattrocento. E’ il più recente progetto dello chef Pietro D’Agostino, già patron de 'La Capinera' che, a dieci dal riconoscimento della stella Michelin, ha deciso di «raccontarsi anche attraverso una cucina essenziale che metta in evidenza la straordinaria bontà di ingredienti esclusivamente prodotti in Sicilia».
«Un contenitore gastronomico - spiega lo chef - dove vivere la tavola in modo diverso e regalare a tutti, tutti i giorni, gusti e piaceri d’alta cucina in una formula assolutamente easy gourmet». Il nome Kistè è un omaggio alle origini greche della città, oggi crocevia di mode e tendenze internazionali, ma è soprattutto ispirato alla presenza all’interno dei locali, l'antica Casa Cipolla in via Santa Maria dé Greci, uno dei rari esempi di stile tardo Rinascimento siciliano a Taormina, di due enormi cisterne di epoca romana intercomunicanti e ispezionabili.
«È una bella storia d’amore la cucina - commenta Pietro D’Agostino - ci si innamora degli ingredienti, della memoria che riaffiora dai sapori e si finisce per amare anche chi porta a tavola le emozioni in un piatto». Ed è proprio con questa convinzione che anche all’interno di Kistè, lo chef D’Agostino ha fatto un’accurata selezione di materie prime, le stesse utilizzate nella sua cucina, che saranno disponibili con marchio "Io D’Agostino».
«Come ogni anno, una trasformazione - anticipa D’Agostino - una continua evoluzione come la Capinera. La filosofia, però, resta la stessa: un felice incontro fra creatività e innovazione, memoria e territorio». Con il quasi «religioso" rispetto delle stagioni della terra e del mare.
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