Far incontrare giornalisti, imprenditori, istituzioni e stakeholder su temi concreti e con un obiettivo comune: promuovere il territorio con nuove azioni di marketing. Se cinque anni fa si trattava di una scommessa, oggi il Festival del giornalismo enogastronomico è una realtà che ha dato al territorio dei Nebrodi strumenti per crescere ma anche grande visibilità sul territorio.
In cinque anni, la manifestazione ha ospitato 200 giornalisti provenienti da tutta Italia, quasi 10.000 persone hanno visitato i luoghi del Festival e hanno partecipato alle oltre 100 tavole rotonde, presentazione di libri, incontri. Un appuntamento, organizzato sin dall'inizio dall'associazione Network, che si ripeterà questo weekend (venerdì, sabato e domenica) a Galati Mamertino e nei dintorni con un fitto programma di incontri su informazione e innovazione, start up, innovazione gastronomica, integrazione di itinerari e gastronomia. E non mancheranno ovviamente le degustazioni di prodotti tipici, di vini (anche dell'Etna), di piatti preparati da importanti chef. In programma anche la presentazione dei libri di Federica Raccuglia “L’uomo del dialogo contro la mafia – La storia di Padre Pino Puglisi” (venerdì), della Guida ai vini dell'Etna di Cronache di Gusto (sabato), di “L’uomo sbagliato” di Salvo Toscano (domenica). Sabato sera sarà presentato anche un percorso sensoriale di Gustoso.
Tra i partecipanti istituzionali l'assessore regionale alla Funzione Pubblica Bernardette Grasso e l'assessore all'Agricoltura Edy Bandiera. Domenica alle 18 Nino Amadore, giornalista del Sole 24 Ore, intervisterà il presidente della Regione, Nello Musumeci.
"Lo spirito del Festival del giornalismo enogastronomico - spiegano gli organizzatori Nino Amadore e l'imprenditore Pino Drago - è duplice: da un lato si dà una ribalta unica ai Nebrodi, territorio dalla bellezza unica ma sul quale si deve lavorare ancora molto per porlo all'attenzione nazionale e internazionale. Dall'altro lato abbiamo sempre cercato di creare momenti di incontro dai quali possano poi scaturire proposte concrete. Per questo mettiamo insieme ai tavoli dei dibattiti persone che possano realizzare le idee di cui si parla. Le potenzialità ci sono tutte: paesaggi, cultura, gastronomia, storie. Noi cerchiamo di farle conoscere e di coinvolgere le persone giuste".
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