Di rincaro in rincaro da inizio anno, cioè da quando il governo ha cancellato definitivamente tutto lo sconto sulle accise, i prezzi dei carburanti continuano a crescere. E dopo la benzina segnalata nei giorni scorsi a quota 2 euro in alcune stazioni oggi è il caso del gasolio che i consumatori del Codacons fotografano verso i 2,5 euro al litro in autostrada. E si registrano picchi «anomali» alle Eolie o nelle altre isole d'Italia, dove fare arrivare la benzina costa di più.
Proibitivi i prezzi in autostrada: in modalità servito la verde arriva a costare 2,392 euro al litro sulla A1 Roma-Milano e il gasolio viaggia verso 2,5 euro al litro (2,479 euro). Una situazione già all’attenzione del governo: nei giorni scorsi infatti il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto aveva bollato come «speculazione» un livello di prezzo di benzina e gasolio oltre i due euro. Pichetto aveva annunciato inoltre che nel caso il livello fosse rimasto strutturalmente sopra quella soglia, l’esecutivo sarebbe stato pronto a intervenire nuovamente. Il ministro aveva ipotizzato il caso di una crescita «stabile e significativa».
Sta di fatto che dall’inizio dell’anno, nonostante quotazioni del petrolio in deciso ribasso, sulla rete italiana fioccano gli aumenti. Aumenti che, secondo Consumerismo, potrebbero infiammare nuovamente l’inflazione (in lieve calo ma sempre record a dicembre) fino ad un +0,6%. Questo ha spinto i consumatori in coro a chiedere rapidamente un nuovo intervento: «Meloni se ci sei batti un colpo». Il Codacons segnala ancora rialzi per i prezzi di benzina e gasolio. Analizzando gli aggiornamenti comunicati dai gestori, si registrano listini record in alcune zone: sull'isola di Vulcano, ad esempio, il gasolio ha raggiunto quota 2,349 euro al litro in modalità servito e 2,239 euro/litro la benzina, secondo quanto denuncia il Codacons. E alla Maddalena, in Sardegna, la benzina sale a 2,087 euro al litro e a 2,229 euro il gasolio. A Ischia un litro di verde costa oggi 2,054 euro, per il diesel si vola a 2,104 euro. Proibitivi i prezzi in autostrada, dove il gasolio viaggia verso 2,5 euro al litro (2,479 euro).
«I prezzi dei carburanti sembrano fuori controllo, e dopo lo stop al taglio delle accise si assiste a forti incrementi dei listini alla pompa in tutto il territorio, la cui entità non sembra in alcun modo giustificata dall’andamento delle quotazioni petrolifere - afferma il presidente Carlo Rienzi -. Per tale motivo abbiamo presentato un esposto a 104 Procure di tutta Italia e alla guardia di finanza, chiedendo di indagare sui prezzi di benzina e gasolio allo scopo di accertare eventuali speculazioni o rialzi ingiustificati».
«Il confronto europeo dimostra come gli automobilisti italiani paghino lo scotto di una tassazione abnorme che porta i listini alla pompa ai livelli più alti d’Europa - afferma il presidente di Assoutenti Furio Truzzi -. Ci chiediamo se la premier Meloni abbia contezza di tali numeri e se intenda intervenire per evitare una nuova emergenza economica che avrà inevitabili pesanti effetti diretti e indiretti per famiglie e imprese». Allarme inflazione da Consumerismo: «Il rialzo della tassazione sui carburanti, insieme con l’aumento dei prezzi industriali di benzina e gasolio, avrà conseguenze pesanti per le famiglie italiane - spiega il presidente Luigi Gabriele -. La corsa di benzina e gasolio rischia infatti di innescare rincari a cascata con effetti sui prezzi al dettaglio stimati tra un +0,3% e un +0,6%».
L’opposizione intanto esprime preoccupazione: gli «aumenti impatteranno non poco sulle già fragili economie familiari, visti i rincari registrati nell’anno appena terminato», sottolinea il vicepresidente della Camera dell’M5s, Sergio Costa.
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