Messina

Lunedì 23 Dicembre 2024

Messina, al Comune i conti non tornano: disavanzo da 2 milioni

MESSINA. La giunta ci riprova con il conto consuntivo 2013. È stato approvato dall'amministrazione Accorinti il documento che chiude i conti dello scorso anno e che rappresenta uno dei passaggi importanti per la strada che Palazzo Zanca sta seguendo contro il dissesto economico-finanziario. Il primo consuntivo 2013 che si era chiuso con un avanzo di circa 6 milioni di euro era stato rispedito al mittente in estate sia dai revisori dei Conti (che avevano riscontrato una serie di "criticità" (i 7 mln di euro che erano stati tolti per lo sforamento del Patto di Stabilità 2012 e conteggiati erroneamente nella chiusura di Esercizio finanziario ma soprattutto le spese del personale delle società partecipate del Comune che dovevano essere inserite insieme alle spese del personale comunale e che non riuscirebbero a trovare adeguata copertura) sia dalla maggioranza del Consiglio. La Regione, visti i ritardi, ha nominato il commissario ad acta Antonio Garofalo che è tutt'oggi insediato per velocizzare le procedure. Il nuovo consuntivo 2013 curato sempre dall'assessore al Bilancio Guido Signorino si chiude adesso con un disavanzo di 2.078.993,40 euro. Il totale dei residui attivi del Comune è di 292.748.978,87 euro, i residui passivi sono pari a 292.588.573,59 euro, l'avanzo di amministrazione è di 2.560.701,86 euro, l'avanzo vincolato per fondo svalutazione credito è pari a 3.818.283,20 euro, l'avanzo vincolato per la legge regionale 21 del 2003 e per spese in conto capitale è di 821mila euro che portano i numeri 2013 di Palazzo Zanca sotto di oltre 2 milioni di euro. Capitolo debiti: quelli fuori bilancio ma che sono esecutivi e definitivi al 31 dicembre 2013 sono pari a oltre 100 milioni di euro tra il debito esecutivo definitivo di 60.589.819,12 euro più il patrimonio netto negativo dell'Atm di 32.435.045 euro, il prospetto debiti/crediti con la Messinambiente pari a 16.743.266 euro; a questi devono aggiungersi altre voci certe come gli 81.376,85 euro per indennità agli avvocati Saccà, Grasso, Rizzo, Rappazzo, Firtir; oltre 10mila euro per indennità a consiglieri circoscrizionali; 872.507,63 euro per discarica; 8.240,03 euro all'ingegnere Salvatore Saglimbeni; 475,53 euro all'Ancitel Spa. I debiti fuori bilancio potenziali, soggetti a giudizio pendenti, portano le cifre, se tutte perdenti in tribunale, a qualcosa come 353.251.017,38 euro. L'amministrazione comunale ha valutato al 50% e al 25% i giudizi eventualmente perdenti per Palazzo Zanca che attestano una cifra finale dei debiti sotto esame di 137.875.508,69 euro. Dei debiti potenziali fanno anche parte 39.217.880,58 euro di debito esecutivo non definitivo con provvedimento giudiziale impugnato, 20.688.269,91 euro di decreti ingiuntivi con opposizione pendente e 15.326.692 euro per giudizi instaurati da Messinambiente contro Ato3 rifiuti e Comune di Messina quale terzo chiamato in causa. Il ragioniere generale dell'ente, Antonino Cama, ha espresso parere favorevole. Parola adesso ai revisori dei Conti e al Consiglio comunale. Proprio ieri i capigruppo di Pd e Felice per Messina, Paolo David e Giuseppe Santalco, chiedevano conto all'amministrazione per poter visionare il consuntivo.

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