CAPO D'ORLANDO. Un milione e 350.000 euro. A tanto ammontano i fondi che il comune avrebbe a disposizione per mettere perfettamente in regola ed adeguarlo alla crescita della città, il depuratore comunale. Era stato assegnato due anni fa nell’ambito dell’Accordo di Programma Quadro Stato-Regione per adeguare l’impianto di contrada Tavola Grande alle nuove norme imposte dalla legge del 1999 in armonia con i dettami europei nel settore ambientale. Soldi inspiegabilmente fermi alla Regione e che rischiano di dover essere restituiti all’Unione Europea che li ha stanziati per l’Italia. L’intervento sull’impianto di Capo d’Orlando, ubicato al confine con il torrente Zappulla, ad ovest della città paladina ed al confine con il comune di Torrenova, è vecchio di trentasei anni essendo stato costruito nel 1979 anche se è entrato in funzione del 1983. Poi fu potenziato aumentando ad una esigenza funzionale di 19.870 di utenti la capacità depurativa. ALTRE NOTIZIE NELL'EDIZIONE DI MESSINA DEL GIORNALE DI SICILIA IN EDICOLA