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"Gettonopoli" anche a Messina

Oltre ai «compensi» per le sedute a pesare sulle casse sono anche gli «oneri riflessi», come le spese per gli stipendi di amministratori e consiglieri

C'è persino chi, tra i consiglieri comunali, sarebbe stato assunto appena qualche mese fa da una ditta privata e adesso pesa sulle casse di palazzo Zanca per migliaia di euro. Non solo «gettonopoli» al Comune ma anche «Oneri riflessi». Si tratta della possibilità data dalla legge regionale n.30 di far pagare al Comune lo stipendio dell'amministratore, consigliere o assessore che sia.

A denunciarlo è l'esponente del partito democratico David Daniele Zuccarello che annuncia le sue due prossime mosse: la stesura di un testo di legge da sottoporre tramite l'ausilio di consiglieri dell'Ars alla Regione che annulli la legge 30 e ne modifichi sostanzialmente gli effetti e la presentazione di un suo movimento di cui farà parte anche la collega Donatella Sindoni. «Non usciamo dal partito — spiega Zuccarello — ma stare in questo Pd, che non celebra il congresso provinciale e resta legato a vecchie logiche, non ci interessa». Nei giorni scorsi, a palazzo Zanca, così come in altri comuni siciliani, era già scoppiato gettonopoli. La procura ha acquisto alcuno documenti che riguardano presenze e pagamenti effettuati in favore dei consiglieri.

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