MESSINA. «Purtroppo lo spirito di Messina manca e queste celebrazioni ci devono portare a recuperarlo». Lo ha detto a Messina il presidente della commissione Esteri del Senato, Pier Ferdinando Casini, in occasione della ricorrenza del sessantesimo anniversario della Conferenza di Messina, la riunione interministeriale dei sei stati fondatori della Ceca, che si tenne a Palazzo Zanca l'1 e il 2 giugno 1955 (per volontà dell'allora ministro degli esteri Gaetano Martino), sintetizzata nella Risoluzione di Messina del 3 giugno, che gettò le basi per l'avvio dell'integrazione europea. «C'è un'Europa che parla un linguaggio troppo burocratico - prosegue Casini - distante dalla gente e lo vediamo sulle grandi questioni: dal tema dell'immigrazione, dove c'è un egoismo dei singoli stati, a quelli della lotta al terrorismo. Non c'è quella sintonia che serve e ieri ne abbiamo avuto una prova a Parigi sul tema del contrasto all'Isis: c'è una incapacità evidente di parlare con una voce». «Bisogna recuperare il valore - prosegue - che la Sicilia ha di ponte tra l'Europa e il Mediterraneo. Non bisogna guardare solo all'Ucraina ma anche al Mediterraneo, perchè da quest'area possono arrivare problemi enormi per l'Europa o grandi potenzialità. Il Mediterraneo è il nostro punto di riferimento nel bene e nel male».