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Messina, valanga di ricorsi contro la Tari

MESSINA. Io non pago. La battaglia contro la Supertari è già iniziata. Pronto un piccolo drappello di tributaristi che seguiranno i ricorsi davanti alle commissioni tributarie.  «Iniquo» il tributo sui rifiuti che il Comune chiede ai cittadini. Lo sostengono i consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo ma anche diverse associazioni come «L'altra Messina» che domenica scenderanno in piazza.

A dar manforte ai consiglieri l'avvocato Aurora Notarianni che ha espresso un parere legale. Pronta una valanga di ricorsi. E il sindaco Renato Accorinti, in una nota, parla di «sfascismo» e di inutile show. Si accende il dibattito sulla Tari che tra qualche giorno arriverà nella buca delle lettere dei messinesi. E sarà una stangata annunciata. Per intenderci, una famiglia di cinque persone, che vive in un appartamento di cento metri quadri, pagherà cinquecento euro.
Un messinese che vive solo, in un appartamento da 100 metri quadri, dovrà pagare 263 euro. Una famiglia di quattro persone 459 euro. Se nel 2013 la protesta era stata molto forte adesso, quella all'orizzonte, rischia di diventare una rivolta fiscale.  Da coprire ci sono quei 45 milioni di costi per raccolta, trasporto, smaltimento dei rifiuti e pulizia degli spazi verdi. Solo che la raccolta negli ultimi tempi hanno lasciato davvero a desiderare. Così dai consiglieri comunali Nina Lo Presti e Gino Sturniolo è partita una crociata. Ma assieme ai due esponenti politici ci sono associazioni come l'altra messina che domenica scenderà in piazza, e sindacati. La strada suggerita è la seguente:inviare all'ufficio tributi per raccomandata per Pec o per raccomandata a mano una contestazione con cui si chiede l'abbattimento dell'80 per cento del tributo. Nel modulo verranno inserite le manchevolezze dell'amministrazione che riguardano il proprio territorio.

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