ROMA. «L'attuale situazione di dissesto del versante nel comune di Calatabiano determina significativi fattori di rischio residuo per la sicurezza dell'abitato e condiziona fortemente la scelta dell'intervento di ripristino dell'erogazione idrica di Messina». Così il ministro dell'Ambiente Galletti in audizione in commissione Ambiente alla Camera sull'emergenza acqua a Messina. «Non sembra attuabile un intervento rapido»,aggiunge; servono approfondimenti sulla messa in sicurezza l'avvio di «un monitoraggio della frana». «Nei giorni scorsi l'Amam (Azienda meridionale acque Messina, ndr) ha presentato un progetto definitivo per l'intervento provvisorio di ripristino della funzionalità della condotta», spiega il ministro facendo presente che dopo una riunione si è deciso per «una strategia operativa complessiva». Infatti, aggiunge, «alla luce dei primi interventi messi in atto dall'ente gestore e alla situazione di instabilità del versante, non sembra attuabile un intervento rapido con le tecniche tradizionali sull'acquedotto esistente danneggiato e appare necessario un più approfondito studio di valutazione del rischio e della messa in sicurezza del versante». Ed per questo che «sarà avviato nei prossimi giorni un sistema di monitoraggio della frana in tempo reale, anche a tutela degli operatori» per gli interventi di ripristino, «oltre che dell'abitato a valle». Quanto al progetto per il ripristino definitivo della condotta, «tale intervento dovrà essere realizzato solo dopo aver messo in sicurezza il versante con le opere di drenaggio e comunque utilizzando anche per la tubazione definitiva un sistema di ancoraggio». Il ministro evidenzia che «anche l'intervento definivo di ripristino della funzionalità dell'acquedotto Fiumefreddo rappresenta una soluzione ad una criticità puntuale del tracciato acquedottistico, su terreni caratterizzati da forti predisposizioni a dissesti idrogeologici»; e pensa che «andrebbe programmata un'analisi di vulnerabilità dell'intera adduttrice di Fiumefreddo per programmare interventi puntuali di riduzione del rischio di interruzione del servizio». «Per l'attuazione degli interventi da effettuare» in attesa di vedere quali sia l'effettivo fabbisogno è stato disposto «un primo stanziamento di 2 milioni di euro a valere sul Fondo di riserva per le spese impreviste». Così Gian Luca Galletti in audizione in commissione Ambiente alla Camera sull'emergenza acqua a Messina, ricordando che «il ministero dell'Ambiente farà il possibile a supporto della Regione nella soluzione definitiva del problema». Il ministro parla degli «interventi da realizzare nell'immediatezza» che, in particolare, riguardano: «approvvigionamento idrico di emergenza della città di Messina; ripristino, anche in termini di somma urgenza, della funzionalità dell'Acquedotto Fiumefreddo, tenendo conto del rischio incombente sul territorio comunale di Calatabiano, interessato dal movimento franoso; attività tecnico-scientifiche per lo studio ed il monitoraggio del movimento franoso; analisi della rete idrica cittadina per la razionalizzazione dell'erogazione dell'acqua». «Il Commissario delegato - spiega Galletti - sarà chiamato a predisporre un Piano di interventi urgenti» sia per «rimuovere la situazione di rischio e ad assicurare l'assistenza alla popolazione» sia per gli «interventi di mitigazione» sul versante della frana. Inoltre, «il Piano deve contenere anche un crono-programma», con i tempi di realizzazione e l'indicazione dei costo. Il ministro ricorda le attività diassistenza alla popolazione che, al momento, hanno riguardato principalmente: approvvigionamento della popolazione attraverso la fornitura idrica potabile e non potabile con autobotti e mezzi antincendio regionali; predisposizione di punti fissi di approvvigionamento; supporto alle persone con fragilità; fornitura di acqua con mezzi dedicati agli ospedali, alle case di cura e alle scuole.