MESSINA. È Francantonio Genovese, deputato eletto nelle liste del partito democratico, passato recentemente nelle file di Forza Italia, sotto processo attualmente per l'indagine sui cosiddetti corsi d'oro, il Paperon de Paperoni dei parlamentari messinesi eletti nelle liste della circoscrizioni siciliane. Il più povero è Francesco D'Uva, Cinquestelle. L'indagine è stata effettuata dall'associazione Openpolis sui redditi 2014 e si avvale dei dati ufficiali resi noti dai due rami del parlamento. Genovese, socio del gruppo Tourist Caronte e avvocato, per la cronaca, è il più ricco di tutti i parlamentari siciliani non solo dei messinesi eletti nell'isola.
Per lui, in dichiarazione dei redditi 379.172 euro. Gianpiero D'Alia, presidente dell' Udc, avvocato, ha dichiarato 99. 525 euro. Tommaso Currò, eletto nei Cinquestelle e poi passato al Pd, ha dichiarato 83.562 euro. Il più povero dei deputati, Francesco D'Uva, Cinquestelle, ha dichiarato 78.280 euro. Vincenzo Garofalo, Ncd, ingegnere, ha dichiarato 83.941 euro. Maria Tindara Gullo ex Pd oggi Forza Italia, ha dichiarato 81.211 euro. Carmelo Lo Monte, avvocato, gruppo misto 102.448 euro. Antonio Martino, docente universitario in pensione, Forza Italia, ha dichiarato 180.564 euro. Per il senatore Bruno Mancuso, Ncd, reddito di tutto rispetto: 139.441 euro. Openpolisi recentemente ha diramato un'altra classifica scaturita dai dati parlamentari. Quella sulla produttività. E ne è scaturito che' Vincenzo Garofalo, Ndc è il parlamentare messinese più attivo e presente in parlamento. Garofalo, ha un indice di produttività pari a 109,3.
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