MESSINA. «In questi due anni e mezzo per la messa in sicurezza delle scuole sul territorio di Messina siamo intervenuti con un finanziamento di 48,6 milioni di euro». Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, durante il question time alla Camera. Il ministro ha spiegato che nella provincia siciliana sono state cinque in particolare le misure messe in atto: «15 sono stati gli interventi di messa in sicurezza che derivavano dal Decreto del Fare; 22 gli interventi, per un investimento di 13 milioni, per 'scuole sicurè; i mutui Bei; l'adeguamento sismico che per ora ha interessato 3 interventi per un importo di 3 milioni. E poi la diagnostica: a Messina sono state eseguite 73 indagini, per un investimento di 250 mila euro». «È un lavoro che procede - ha concluso Giannini - che ha una cornice chiara» volta «alla soluzione definitiva del problema». «Conosciamo l'impegno del Governo sulla questione della messa in sicurezza degli edifici scolastici dopo il tragico evento del terremoto di Amatrice, ma quell'evento che ha sconvolto il Paese ha rappresentato e rappresenta un campanello di allarme per lo stato di sicurezza degli edifici scolastici in tutto il Paese»: lo ha detto Vincenzo Garofalo, deputato di Area popolare, durante il question time con il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. «Quello che chiediamo al Governo non è solo il reperimento e la destinazione di fondi per mettere in sicurezza le scuole italiane ma un'attenta opera di vigilanza sull'uso delle risorse. Nel territorio di Messina, ad esempio, su 112 i plessi scolastici quasi tutti necessitano di interventi di messa in sicurezza, così come risulta dalla relazione del dirigente della Manutenzione stabili comunali della città dello Stretto. Prendo atto di quanto detto dal ministro della Pubblica Istruzione, Stefania Giannini, ovvero che alla sola provincia di Messina sono stati destinati 48,6 milioni di euro con cinque misure specifiche. Mi domando, però, a fronte di queste risorse, come mai la situazione risulta essere ancora così preoccupante, tanto che ad oggi sono soltanto 5 i plessi scolastici della città sottoposti a verifica» ha spiegato Garofalo. «Quello che chiediamo al Governo, dunque, è non solo di intraprendere tutte le iniziative urgenti al fine di mettere in sicurezza le scuole dei nostri figli, ma di vigilare affinchè tali risorse non vadano in fumo o non vengano utilizzate nella maniera sbagliata. Questo Paese, e la tragedia di Amatrice lo ha dimostrato, ha bisogno di avviare una cultura della sicurezza e prevenzione anti-sismica su tutto il territorio nazionale e questo deve essere l'obiettivo del Governo» ha concluso.