MESSINA. Tra fine mese e metà febbraio il consiglio comunale discuterà e voterà la mozione di sfiducia al sindaco Renato Accorinti. Sino a ieri sono 17 le firme alla mozione che è già stata istruita dalla presidente del Consiglio comunale Emilia Barrile. Ne servivano sedici per presentarla in aula e se il Consiglio deciderà la sfiducia serviranno ventisette preferenze totali su quaranta. La novità è arrivata 24 ore fa dal consigliere di Forza Italia Fabrizio Sottile che pur non firmando la mozione ha annunciato che voterà sì alla sfiducia che in caso di esito favorevole manderà a casa non solo sindaco e giunta ma anche l’intero consiglio con elezioni tra primavera ed estate. La votazione entro febbraio scongiurerà il commissariamento del Comune. Sottile ha dichiarato: “Si ponga il più presto in votazione la mozione di sfiducia al sindaco Accorinti e alla sua fallimentare amministrazione, la città non può restare appesa in questa situazione di incertezza per troppo tempo. Io sono stato sin dall’inizio all’opposizione e voterò pertanto convintamente per la sfiducia – ha proseguito - non ho condiviso il modo con il quale si è giunti, con il contagocce, alla presentazione della mozione di sfiducia. Avrei preferito che, con i colleghi del centrodestra, si assumesse una posizione comune, “ragionata”, di respiro politico. Invece purtroppo abbiamo dovuto assistere a queste iniziative scollegate. Ma adesso occorre voltare pagina. Auspico pertanto che tutto il centrodestra sia compatto nel sostenere la sfiducia e riassumere un forte iniziativa politica per restituire al più presto alla città una amministrazione autorevole, competente, capace. Ci sono tante energie, professionalità che vanno coinvolte in nuovo progetto di governo, non si perda più tempo”. I diciassette firmatari della mozione sono: Mario Rizzo, Franco Mondello, Libero Gioveni, Mariella Perrone, Andrea Consolo (Centristi per la Sicilia), Daniela Faranda, Nicola Crisafi, Nicola Cucinotta (Ncd), Daniele Zuccarello (gruppo misto), Giuseppe Trischitta, Giovanna Crifò, Emilia Barrile, (Forza Italia), Giuseppe Santalco, Nora Scuderi e Carlo Cantali (Felice per Messina), Donatella Sindoni (Grande Sud), Antonella Russo (Pd). Il sindaco Accorinti e la giunta hanno replicato cosi ai favorevoli alla sfiducia: “Il documento per la sfiducia fotografa una situazione di bilancio non più esistente perché l’amministrazione Accorinti ha lavorato con serietà e spirito di servizio per risanare una situazione finanziaria disastrosa e adesso a Messina, la nostra città, questa giunta è tra le prime in Italia ad avere adottato il bilancio 2017. Ancora si è utilizzato quel tempo, quelle moltissime ore passate a palazzo Zanca, per seguire e intercettare i possibili programmi di finanziamento nazionali o regionali, e oggi che il tempo della raccolta è iniziato tra Masterplan, Pon Metro, Bando periferie, porto di Tremestieri, via don Blasco, riqualificazione del torrente Bisconte Cataratti il bottino dei finanziamenti ottenuti è ben superiore a 300 milioni di euro una cifra mai vista nella storia di Messina".