MESSINA. «Gli esiti della revisione delle piante organiche degli uffici di primo grado del distretto, con la sottrazione di cinque unità, provvedimento che si preannuncia esteso in futuro agli uffici di secondo grado, mettono in forse la sopravvivenza della stessa Corte, rendono evidenti le difficoltà che il Distretto attraversa nella presente fase». Lo dice il presidente della Corte di appello di Messina Michele Galluccio durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.
«La riduzione degli organici - prosegue - ci penalizza ingiustamente; per il mantenimento della Corte. Continueremo, senza sosta, a sostenere le nostre ragioni nelle sedi istituzionali».
«Occorrerà, - prosegue - piuttosto che contare su improbabili riconoscimenti e aiuti esogeni, trovare, soprattutto in noi stessi, come magistrati - ma più in generale come comunità - lo stimolo per reagire, fidando sulle nostre forze, con l'orgoglio - che ci viene dalla nobiltà della funzione che svolgiamo - che i magistrati di questo distretto non sono secondi a nessuno per doti culturali, professionali e umane».
«In un contesto in cui il dato della produttività media dei magistrati del distretto, che si colloca nella fascia più alta tra i tribunali italiani, si coniuga con quello relativo al numero di procedimenti pendenti, in media, a carico di ciascun magistrato, che è tra i più alti
d'Italia, il pesante arretrato rappresenta il vero problema della giustizia nel distretto», aggiunge Galluccio.
«La crisi - prosegue - è aggravata dai vuoti di organico del personale di cancelleria, al cui fabbisogno si sopperisce con acquisizione di personale proveniente da altre amministrazioni che, pur rappresentando, all'evidenza, un notevole apporto, si presenta comunque come ripiego, essendo di intuitiva evidenza, le ricadute in termini di efficienza che derivano dalla necessità di una iniziale formazione, e dalla circostanza che, quando il loro apporto, in termini di acquisita esperienza, potrebbe essere più determinante, essi inevitabilmente ritornano alle amministrazioni di appartenenza».
«I delitti contro la pubblica amministrazione registrano nell'ultimo anno una diminuzione del 14% nel distretto di Messina; per i reati di corruzione la diminuzione è del 23%, per il peculato del 4%, per quelli di concussione del 18%». Lo dice il presidente della Corte
d'appello di Messina, Michele Galluccio, all'inaugurazione dell'anno giudiziario a Messina. «I delitti di associazione a delinquere di stampo mafioso - prosegue - aumentano del 22% e stessa tendenza per gli omicidi volontari consumati e tentati che aumentano nell'ultimo anno rispettivamente del 32% e del 43%. Gli omicidi colposi e le lesioni colpose, derivati da violazione delle norme sulla circolazione sono diminuiti i primi (del 27%), ed aumentate le seconde ( del 29%) . In lieve aumento è la sopravvenienza dei reati contro la libertà individuale e di stalking, pedofilia e pornografia. Si sono registrati nove delitti di riduzione in schiavitù e tratta
delle persone con un aumento del 104%».
Caricamento commenti
Commenta la notizia